Stampa questa pagina

I sindacati denunciano: "Grandaliano come Marchionne"

Settimana decisiva per l'Amica, si rischia lo sciopero

“Sembra di assistere ad una vicenda Marchionne 2 con la differenza che, in caso di imprese private, le decisioni dei manager sono prese su soldi propri, in questo caso c’è l’aggravante che i soldi sono pubblici”.

NO DEI SINDACATI ALL’AMIU. Sintetizza così Fabrizio Manuppelli, segretario generale CISL di Foggia, a nome di tutti i rappresentanti sindacali dell’Amica, la situazione in cui si trova la trattativa per il passaggio dell’azienda municipalizzata foggiana all’Amiu. Nomi preferiscono non farne ma il messaggio è inequivocabilmente rivolto a lui.

Grandaliano, presidente dell’Amiu, ha dettato le sue condizioni per il passaggio del servizio di gestione rifiuti da Amica a Amiu nell’ultimo incontro a Palazzo di Città: canone ridotto del 50% rispetto alle valutazioni degli organi del fallimento e compensazione con le opere di manutenzione straordinaria a suo parere necessarie per la messa a norma dell’immobile di Corso del Mezzogiorno.

Presupposti decisamente inaccettabili per i rappresentanti sindacali che contestano “senza se e senza ma” la  soluzione barese anche perché la procedura caldeggiata dal Comune di Foggia non tiene conto di qualsiasi norma a tutela dei lavoratori.

I NUMERI. Ma anche i costi dell’operazione sono contestati “Nella valutazione dei periti dell’Amiu occorrerebbero più di 900mila euro solo per la ristrutturazione di Corso del Mezzogiorno. Si quantificano in 180mila euro i lavori per l’impianto di lavaggio automezzi quando ne basterebbero 30-40mila” lamentano i tecnici dell’Amica e poi suggeriscono “Con una cifra lievemente superiore possono tranquillamente acquistare un immobile del tutto nuovo”.

SACRIFICI IN CAMBIO DI INVESTIMENTI. La posizione espressa dai rappresentanti dei lavoratori è chiara. Piena disponibilità ad una riorganizzazione e ristrutturazione dell’azienda che comporti anche sacrifici ma solo se gli eventuali risparmi siano destinati a investimenti nell’impiantistica dell’azienda. “Se occorre una “purga”, dicono con un’espressione colorita, “siamo pronti ad accettarla ma solo se i risparmi servono a rimettere in sesto l’impianto di multiselezione, a costruire il muro armato in discarica, ad attivare la raccolta porta a porta”.

IMPIANTISTICA. E’ sul potenziamento dell’impiantistica che si soffermano i sindacati. “Abbiamo in mente iniziative per informare la cittadinanza” afferma Francesca Tavano, sindacalista CGIL. “Si parla solo dello spazzamento e della pulizia delle strade. Ma per i cittadini questi rappresentano costi. Solo con un investimento sull’impiantistica è possibile conseguire ricavi e permettere una gestione sana del servizio rifiuti. In questo modo le tasse pagate da tutti acquistano un senso”.

SETTIMANA DECISIVA. Intanto si apre una settimana decisiva per la sorte dell’Amica. Stamattina alle ore 12,00 il comitato dei creditori del fallimento sarà chiamato ad esprimersi sulla proposta dell’Amiu mentre mercoledì alle ore 17,00 in Regione alla presenza dell’assessore Elena Gentile si terrà l’incontro della task force chiamata a dirimere la questione.

RISCHIO SCIOPERO. Il tempo tuttavia stringe. I sindacati hanno già annunciato lo stato di agitazione e se il Comune proseguirà nella volontà di trattare con Amiu sarà proclamato lo sciopero. Il rischio di dover assistere nuovamente a scene di rifiuti ammassati sulle strade, peraltro proprio durante le festività natalizie, si fa sempre più incombente.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload