Porte aperte a Parco Iconavetere, dove chi vuole può entrare indisturbato e rubare qualsiasi cosa. O rompere quel poco che ancora resta in piedi della chiesetta all’aperto di via Ciano. A distanza di una settimana dal video con cui Foggia Città Aperta e l’associazione Capitanata Mia denunciavano il continuo degrado ed abbandono del Parco, nulla è cambiato. Tombini divelti che aprono a buche gigantesche, lampade distrutte, vetri sparpagliati, scritte sui muri, vetrata della facciata della chiesa completamente distrutta, divani utilizzati a mo di panchina di calcio. E la possibilità per chi sogna di erigere per sé una cappella del cimitero sullo stile della chiesetta all’aperto, di portarsi a casa la mappa della planimetria del tempietto cristiano, lasciata a marcire lì incustodita. Non ci sono dubbi. Quello della Chiesa di Parco Iconavetere è un calvario senza fine. Profanata, oltraggiata, danneggiata. Anche il cancello di ferro, saldato dopo l’ultima azione vandalica dello scorso 15 agosto, non ha retto ed è stato divelto. Speravamo che qualcuno, il Comune di Foggia in qualità di ente gestore del Parco, lo avesse riparato. Ma niente.
DALLO SPLENDORE AL DEGRADO - Eppure c’è chi spera che quel luogo torni a splendere come qualche anno fa. Prima che la gestione passasse dalla parrocchia di Sant’Anna al Comune di Foggia. Eppure, l’associazione Capitanata Mia già dal mese di febbraio aveva lanciato l’allarme e chiesto maggiore attenzione nei confronti del sito che custodisce anche i ruderi del vecchio Convento di Santa Maria di Costantinopoli. Per questo, Antonio Bianco, presidente del sodalizio, attraverso Foggia Città Aperta aveva richiamato le istituzioni affinché intervenissero per restituire il parco e la Chiesetta alla collettività, creando un luogo di incontro, socializzazione e riflessione. Anche perché fino a pochi anni fa, all'interno del parco si celebrava la messa all'aperto, si svolgevamno i giochi estivi per i bambini di Sant'Anna, si organizzavano momenti di incontro fra i gruppi e le associazioni. Guardando questo impietoso spettacolo dall’alto dei cieli, comunque, viene da chiedersi cosa starà pensando papa Giovanni Paolo II, che nel maggio del 1987 si fermò proprio davanti alla Chiesa di Parco Iconavetere per impartire la sua benedizione.