“Dopo 36 anni di lavoro ospedaliero a tempo pieno, il primo marzo 2013 andrò in pensione e si chiuderà una importante sperimentazione da me portata avanti con riscontrabili buoni risultati e significative innovazioni metodologiche nel campo del ‘disagio diffuso’. Insieme a me, andranno in pensione, ingloriosamente, alcune eccellenze e un know how di alta innovazione, messo a punto in questa ultratrentennale sperimentazione presso il Centro di Medicina Sociale, a cui sono emotivamente legato perché ho avuto la fortuna di essere stato il primo medico ad aprirlo e metterlo in funzione in data primo marzo 1977”. Inizia così la lettera che Mariano Loiacano, responsabile del Centro di Medicina Sociale per alcoldipendenza, farmacodipendenza e disagio diffuso degli Ospedali Riuniti di Foggia, ha scritto al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per chiedergli di attivarsi per tenere in piedi la struttura.
DOPO 36 ANNI RISCHIO CHIUSURA - Il Centro, infatti, è diretto da 36 anni dallo psichiatra e psicoterapeuta Mariano Loiacono che il prossimo primo marzo andrà in pensione. Negli ultimi quattro anni, Loiacono è stato affiancato da un altro medico degli Ospedali Riuniti al quale è scaduto il contratto il primo settembre scorso: tra pochi mesi, quindi, il Centro di Medicina Sociale, che ha curato migliaia di persone, rischia di chiudere perché privo di uno psicoterapeuta che possa dirigere la struttura. Di qui, la mobilitazione per scongiurare la fine delle attività da parte di volontari e infermieri che hanno avviato una petizione on line, un video e il passaparola sui principali social network.
IL METODO DELAL SALUTE - Tra gl interventi avviati da Loiacano presso il Centro di Medicina Sociale, la “sperimentazione ultratrentennale del ‘Metodo alla Salute’: una alternativa all’uso di psicofarmaci e di psicoterapie – ricorda Loiacono nella lettera a Vendola - che si avvale di ‘dinamiche metastoriche’, ovvero dinamiche di gruppo intensive e continuative per un certo periodo di tempo, che portano a cambiamenti profondi perché coinvolgono tutti e tre i codici della vita di un individuo: il codice delle emozioni profonde, il codice del corpo, il codice simbolico-razionale”. Il Metodo alla Salute, dunque, “ha richiamato al Centro di Foggia persone provenienti da tutte le Regioni italiane: da circa un ventennio c’è un viaggio della speranza soprattutto di persone provenienti dal Centro-Nord. Purtroppo, da noi arrivano prevalentemente giovani, ormai cronicizzati, dopo anni di trattamento tradizionale (ricoveri, TSO, psicofarmaci, case riabilitative psichiatriche, costosi trattamenti presso ambulatori privati)”. L’appello, dunque, nasce per sollecitare l’attenzione del presidente Vendola affinché si attivi per scongiurare la chiusura dell’importante Centro di Medicina Social che in questi anni ha dato preziosi risposte nel campo della lotta alle dipendenze e al disagio diffuso.