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Il Comune di Foggia 'avanza soldi'. Lombardi: "Riscuotiamo troppo poco da Tarsu e multe"

Lo sfogo in Consiglio dell'assessore al Bilancio

Dopo il via libera del Collegio dei Revisori dei Conti e della Commissione Bilancio, il Consiglio Comunale di Foggia ha approvato il rendiconto della gestione esercizio finanziario 2013. L’accapo è stato votato questa mattina dai consiglieri di maggioranza, e da una delegazione dei consiglieri di minoranza: Marasco, Sciagura, Russo, De Pellegrino, Buonarota e Cassitti. Contrario il voto dei consiglieri Di Gioia, Cusmai, Rizzi e Iaccarino.
QUARANTUNO MILIONI DI DISAVANZO. “Il conto consuntivo 2013 – ha dichiarato l’assessore comunale al Bilancio, Sergio Michele Lombardi - chiude con un disavanzo di amministrazione pari a 41.335.214 euro, in peggioramento rispetto al 2012 quando era pari ad euro 34.538.081. Tale disavanzo è connotato da un saldo positivo della gestione di competenza pari ad euro 15.274.987, da un saldo negativo della gestione residui pari ad euro 22.072.119 e da un disavanzo inerente gli esercizi precedenti pari ad euro 34.538.081. Ciò implicherà per l’Ente, quindi per il sottoscritto, un ulteriore e difficile problema da affrontare avendo il Piano Finanziario Pluriennale recentemente approvato previsto una copertura del disavanzo pari a quanto registrato nell’anno 2012, cioè 34.538.081,33 euro.
IL “BUCO”. Nel Comune di Foggia, alla fine del 2013, sono stati spesi circa 41 milioni di euro in più rispetto alle disponibilità effettive dell’ente. Tecnicamente – ha spiegato l’assessore – e questo “buco” è sostanzialmente riconducibile alla non corretta gestione di partite contabili definite residui attivi che in pratica sono crediti non riscossi. Il fatto che non tutti i crediti iscritti a bilancio vengano completamente riscossi nell’anno in cui maturano di per sé non sarebbe un fatto grave; anzi è fisiologico (si pensi ad esempio al gettito delle imposte che in parte vengono pagate in ritardo dai cittadini). Ci si deve preoccupare quando questo fenomeno si incrementa nel tempo: gli anni passano e i crediti che non vengono incassati aumentano sempre di più. E’ ciò che è successo in buona parte nel nostro Comune.
ENTRATE IPOTETICHE. I crediti che sono stati iscritti negli anni passati nei bilanci di previsione - ha evidenziato Lombardi - non si sono trasformati tutti in entrate perché le previsioni non erano realistiche. In sostanza sono stati iscritti come crediti importi che non corrispondevano nel concreto a diritti di credito certi ed eseguibili o/ed ad azioni ed obiettivi che avrebbero consentito all’ente nuove e sicure entrate. Quindi tali crediti non sarebbero mai stati incassati, come, ad esempio, è successo per le alienazioni e per il recupero della evasione tributaria e fiscale. Le spese però sono state fatte sulla base delle entrate ipotetiche, senza che venissero apportati i necessari correttivi: il disavanzo che ci troviamo a gestire si è generato in questo modo.
LA TARES. Il 2013 è stato l’anno della TARES (Tassa Rifiuti e Servizi). Un tributo nuovo che ha impegnato in maniera importante gli Uffici nell’interpretazione normativa e nell’attività di analisi sulla possibile ripartizione per categoria di utenza domestica/non domestica dei costi fissi e dei costi variabili sostenuti per l’attività di igiene ambientale ed in particolare per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Preoccupa rilevare - ha spiegato l'assessore - che, per motivi non ancora del tutto noti, l’indice di riscossione di tale tributo da parte del concessionario è assai basso e pari: in conto residui ad appena il 15% (circa 13 milioni di euro non incassati), mentre relativamente alla parte di competenza sono stati riscossi solo 9.663.592 euro a fronte dei 24.687.970 euro di tributi accertati (39% di riscossione). Posso sin d’ora assicurare che sarà mia immediata ed urgente cura approfondire tale questione e porre in essere tutti gl’interventi all’uopo necessari, compresa la messa in mora del concessionario ed, eventualmente, l’avvio delle azioni ad essa conseguenti”.
POCHI SOLDI ANCHE DALLE MULTE. L’Assessore Lombardi si è impegnato ad intervenire, “sia sul Dirigente responsabile (relativamente ai residui da riportare) che sul concessionario (ovvero l'Aipa, anche in questo caso con la messa in mora) su quanto inerente le sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del codice della strada e delle ordinanze comunali che fanno anch’esse registrare un bassissimo grado di riscossione (15,7%)”.

di Redazione 


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