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Monsignor Ferretti: “Marcone e Panunzio sono martiri della nostra città: hanno saputo affrontare il male. Da qui nasce il cambiamento”

“Quanti martiri nella società civile! Francesco Marcone, Giovanni Panunzio e molti altri. I martiri hanno detto no, lo hanno fatto pagando con la vita. I martiri si sono schierati contro il male, conoscendone i rischi. Non sono eroi, sono cristiani che non hanno accettato il malaffare come legge che governa il mondo e la società. Noi, sorelle e fratelli, da che parte stiamo? O crediamo che non sia affare nostro? Che ci possiamo nascondere in una neutralità? Non dobbiamo pensare che sia possibile farci gli affari nostri in un mondo che si autocondanna per la violenza e l’egoismo”.

IL DISCORSO. Il vescovo di Foggia, Monsignor Ferretti, striglia la città nel suo breve ma intenso discorso pronunciato al termine della processione del Venerdì Santo. Il martirio di Gesù sulla croce è accostato a quelli di tanti esponenti della società civile che si sono opposti alla mafia e al male. Una scossa in una città fin troppo sonnecchiante su questo tema.

IL CAMBIAMENTO. Il presule chiama a raccolta tutti i cittadini esortandoli a non restare neutrali dinanzi al male e a non voltarsi dall’altra parte nei confronti del malaffare. “Il cambiamento ha bisogno di tutti” ha detto monsignor Ferretti. “Quanti siamo qui questa sera? Tanti. Perché siamo qui? Per un rito o perché crediamo che nella morte del Signore ci sia il seme di un nuovo inizio, di un tempo nuovo. Questo tempo nuovo necessita di tutti noi, dell’impegno di ognuno di noi. Siamo venuti a vedere un rito folkloristico?” si è ancora chiesto il vescovo missionario. “A vedere un uomo buono che credeva di cambiare il mondo ed è stato ucciso? Era necessario, come dice Gesù stesso, che il chicco di grano morisse per dar frutto. Non c’è cambiamento senza sacrificio, non c’è Resurrezione senza Venerdì Santo. La croce è simbolo di nonviolenza, di martirio ma soprattutto di resistenza al male, male che non può vincere. Cristo risorgerà e con lui i poveri, gli scartati, gli oppressi, i delusi. Questo siamo venuti a vedere oggi. Non uno spettacolo ma l’immagine del cambiamento. Se anche noi come le donne sapremo stare presso le tante croci del mondo e della nostra terra anche noi vedremo la Resurrezione”.

LA PACE. In apertura di discorso monsignor Ferretti ha invece fatto riferimento alle tante guerre sparse per il mondo e invitato a pregare per la pace: “Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come l’ha trovato (le parole sagge di Papa Francesco nell’enciclica Fratelli Tutti, denaro gettato come si gettano le bombe. Denaro che uccide. Questa sera preghiamo per la pace in Ucraina e in Palestina e in tutte le terre”.
Il discorso del vescovo

di Michele Gramazio


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