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Il Foggia di Zeman tra le sette squadre più socialiste della storia

L'iniziativa della rivista online "Crampi Sportivi"

La rivista online “Crampi Sportivi”, sempre molto attiva nel provare ad analizzare le storie di sport senza decadere nella nostalgia, ha pubblicato un articolo con un elenco delle squadre di calcio che, per dirla con le loro parole "hanno saputo incarnare anche solo per un breve momento  l’essenza squisitamente minoritaria del pensiero socialista, sostituendo gli scarpini ai più classici strumenti della classe operaia". Tra esse, insieme ai noti esempi del Perugia di Paolo Sollier, del Corinthias di Socrates e del Barcellona di Messi, c'è anche il Foggia di Zeman.

LA MOTIVAZIONE:

Socialisti per affinità elettiva.
Per essere uno che ha deciso di rimanere in Italia all’epoca dei carrarmati su Praga, Zdenek Zeman, durante la sua carriera, non si è comportato esattamente come quello che, per odio nei confronti dell’Urss, fa l’amore con il liberismo a ogni pie’ sospinto. Squadra corta, marcatura a zona, difesa alta (ma che dico “alta”, nella stratosfera), portiere con i piedi buoni, che partecipa alla manovra, tridente offensivo, Praticamente il paradigma calcistico del socialismo più puro, quello inapplicabile, quello che farebbe svegliare di soprassalto Marx, nella notte, urlante. Rambaudi, Baiano, Signori  - Zeman fu il primo a scommettere su di lui -, in seguito anche Shalimov e Kolyvanov, tanto per far pronunciare qualche nome da Soviet alla stampa neoliberista. Il Foggia era una squadra che veniva dal basso, proletaria, sposa perfetta di uno Zeman eterno nemico degli individualismi. Insieme, da veri utopisti, hanno conquistato l’attenzione di un calcio come quello nostrano: ottuso, fiero della sua poca fantasia e anche un po’ ipocrita. Ovviamente senza vincere nulla, particolare che per poco non gli vale il podio socialista.

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di Redazione 


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