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Il perito non capisce il dialetto e li fa arrestare ingiustamente: ora vogliono 1milione di euro

La vicenda di due fratelli di San Marco in Lamis

Chiedono un milione di euro di risarcimento, per tre anni di ingiusta detenzione. E il paradosso è che due fratelli di San Marco in Lamis, Antonio e Michele Ianno, sarebbero stati arrestati per un errore di interpretazione del dialetto pugliese, operate dal perito che analizzava le intercettazioni.
LA VICENDA. A sollevare il caso è il quotidiano Libero,  ripreso subito dal Tgcom24. La vicenda, invece, passa tutta dalla Puglia e ha inizio nel 2004, quando il gip del tribunale di Bari firma la richiesta di custodia cautelare per i due fratelli, allora intorno ai 40 anni. Sono piccoli imprenditori edili, considerati promotori di un clan malavitoso che fa capo alle famiglie Martino-Di Claudio.
IL FRAINTENDIMENTO DEL PERITO. Le accuse nei confronti di Antonio e Michele Ianno sono pesanti: vanno dall'associazione mafiosa al concorso in tentato omicidio e in duplice omicidio. La difesa – si legge - , rappresentata dall'avvocato Giuseppe Della Monica, prova a smontare le accuse, ma la situazione è difficile ed è resa ancor più ingarbugliata da un perito che fraintende il dialetto pugliese ascoltato in alcune intercettazioni.
L'ACCUSA ERA: "LEGATI ALLA MAFIA". Come riportano le cronache del tempo (fonte Teleradioerre, 2006) “per gli inquirenti, le ditte con tutti i loro beni (che sono stati affidati ad un amministratore giudiziale) si sarebbero fatte strada in maniera illegale sfruttando i fondi per opere pubbliche del Giubileo del 2000 e quelli per la ricostruzione post-terremoto dell´ottobre 2002. I fratelli Ianno sarebbero diventati ´punto di riferimento´ degli imprenditori che vincevano le gare, costretti a dar loro in subappalto i lavori per evitare ritorsioni da quegli ambienti malavitosi a cui gli stessi fratelli Ianno sarebbero legati”
 
LE RICHIESTE. Per Antonio Ianno, il pg chiedeva 16 anni per associazione per delinquere e un tentato omicidio (assolto da mafia per il clan Martino, duplice omicidio Mangiacotti-Rinaldi, tentativi d’omicidio Mancini e Giuliani, armi, estorsione). Per il fratello Michele, il pg chiedeva 6 anni per associazione per delinquere (assolto da mafia per il clan Martino, duplice omicidio Mangiacotti-Rinaldi, tentato omicidio Giuliani, armi).
IL RISARCIMENTO. I giudici, dopo tre anni, si accorgono finalmente dell'errore: Michele e Antonio Ianno vengono scarcerati. Per i 36 mesi di ingiusta detenzione i due hanno chiesto un risarcimento di 500mila euro a testa.

di Redazione 


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