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Il Prefetto Luisa Latella: “Foggia è una città stranamente mafiosa”

L’intervento davanti a don Ciotti e Umberto Ambrosoli

Per Maria Luisa Latella Foggia è una città “stranamente mafiosa”. Una “città particolare, con tanti aspetti positivi”, ma dove “alcune caratteristiche tipiche della mafia non vengono riconosciute neanche da un punto di vista giudiziario”. Il Prefetto di Foggia lo dice a gran voce, a microfono ben aperto. Si rivolge con le spalle ai tanti studenti delle scuole superiori accorsi nell'Aula Magna del Dipartimento di Economia dell'Università di Foggia in occasione della 'Giornata cittadina della legalità in ricordo di Francesco Marcone e di tutte le vittime di Capitanata’.

PARLA AI GIOVANI Non può arrivare sul palco, anche se sorretta dalle stampelle, perché il dolore alla gamba provocato da un infortunio è ancora troppo forte. Ma vuole instaurare un contatto con i giovani, con il futuro. E con gli occhi rivolti verso don Luigi Ciotti, Umberto Ambrosoli e Daniela Marcone, esprime il suo pensiero sul territorio foggiano. Anche perché, lo ricorda lei stessa, "è un anno e mezzo" che ormai opera in Capitanata.

L’INTERVENTO “L’omertà, la violenza sono tipiche modalità mafiose la cui presenza si riversa su tutta la città, in particolare sui giovani che molto spesso sono costretti a fuggire, ad andare via. Perché – spiega il Prefetto Latella - la criminalità organizzata locale contribuisce a gettare nel baratro il sistema economico e produttivo del capoluogo Dauno”. Ma c’è una speranza, una possibilità di salvezza. Ed è rappresentata dai ragazzi, da Libera, da quanti si impegnano quotidianamente nell’alimentare la cultura della legalità, dei diritti, della giustizia. E la ‘Giornata cittadina della Legalità’ di Foggia si inserisce tra queste opportunità di ‘liberazione’ dalle mafie. “Dico, però, che se il messaggio di legalità che in tanti cercando di trasmettere entra nel tessuto sociale e fra la gente, allora forse ciascuno si sentirà chiamato a dare il suo contributo, a determinare la crescita economica e sociale della città”.

 

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di Redazione 


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