AGGRESSIONI ED ELEMOSINA. A distanza di un anno, le aggressioni e le situazioni al limite non sono archiviate, Un paio di settimane fa, l'assessore Arcuri si lamentò della scarsa reattività degli agenti, incapaci di evitare che un uomo riuscisse a sfondare la porta che garantisce l'accesso agli uffici del primo cittadino. Ma gruppetti di persone che a varia ragione chiedono di essere ricevuti dal sindaco - con modi più o meno educati - , non mancano mai. Gli agenti della polizia municipale hanno promesso il pugno di ferro, affinchè episodi come quello dello scorso anno non si verifichino più. Nel frattempo, però, Palazzo di Città scopre che prima ancora dei delinquenti, il problema è rappresentato dai mendicanti.
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PUGNO DI FERRO. Come ovvio che sia, qualsiasi atteggiamento che sconfina nella violenza - dalla fisica alla verbale - è da biasimare. Ecco perchè non possiamo condividere e accettare l'atteggiamento dell'uomo che non intendeva lasciare Palazzo di città, stando alla ricostruzione ufficiale. E' evidente però, che a questo punto agenti così solerti nel prendere provvedimenti e posizione contro un mendicante, debbano dimostrare altrettanta fermezza nell'evitare che persone dalle intenzioni tutt'altro che pacifiche, possano arrivare a due passi dal primo cittadino. Palazzo di Città rappresenta la "casa" dei foggiani: se non è sicuro il sindaco all'interno, non si sentono sicuri i foggiani nella loro città. Ecco perchè confidiamo che la fermezza garantita dall'assessore alla Sicurezza, non sia a corrente alternata. Sarebbe paradossale, del resto, se al Comune fosse possibile minacciare il sindaco e farla franca, chiedere l'elemosina e subire una denuncia.