Il Tar boccia l'appalto dell'Unifg per i lavori di Economia in via Ammiraglio da Zara
Ci vorranno ancora dei mesi prima che sorga il cantiere
Lo ha deciso il Tar: si dovrà attendere ancora per l’inizio dei lavori di ristrutturazione e cambio di destinazione d’uso nella struttura in via Ammiraglio da Zara, che l’Università degli Studi di Foggia (detenendone il comodato gratuito concessogli dalla Regione Puglia) intende trasformare nel nuovo plesso di Economia dell’ateneo dauno.
Il Tribunale amministrativo regionale, infatti, ha bocciato l’appalto affidato dall’Unifg al Consorzio nazionale di Cooperative di Produzione e Lavoro “Ciro Menotti”, accogliendo così la domanda impugnatoria presentata dalla ditta Cover Srl, piazzatasi seconda nella gara bandita dall’ateneo dauno, che, per effetto della sentenza, è stata anch’essa annullata e ora si dovrà rifare.
L'INADEMPIENZA DELL'INGEGNER GISSI. La prima sezione del Tar di Bari ha, in pratica, respinto l’esito della gara per almeno 2 evidenti irregolarità. In primis, la mancanza di requisiti da parte di uno dei professionisti del team “Ciro Menotti”, l’ingegner Giuseppe Gissi, risultato inadempiente sin dal 2008 nel versamento dei contributi obbligatori a Inarcassa (Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti e Liberi Professionisti). In relazione a ciò, il Tar pugliese scrive quanto segue: “Successivamente all'aggiudicazione provvisoria veniva nominata una commissione tecnica al fine di valutare la congruità dell'offerta dell'aggiudicataria in via provvisoria. Inoltre, la stazione appaltante avviava le necessarie verifiche dei requisiti di ordine generale nei confronti del suddetto Consorzio (…) All'esito di tale richiesta, INARCASSA, con nota del 31 ottobre 2013, certificava che ‘Il dott. ing. Giuseppe Gissi alla data odierna non risulta ancora in regola con gli adempimenti contributivi nei confronti di questa associazione’. Le irregolarità contributive con riferimento alle annualità dal 2008 al 2013 dell'ing. Gissi venivano evidenziate da INARCASSA anche con nota del 15.1.2014”.
L'ERRORE DELL'UNIFG. Ma, incurante dei rilievi emersi dalla verifica, l’Unifg ha confermato in via definitiva l’assegnazione dell’appalto al consorzio “Ciro Menotti”, così come viene sottolineato nella sentenza: “Nonostante ciò, con decreto del 28.3.2014, il Direttore Generale dell'Università degli Studi di Foggia provvedeva comunque alla approvazione degli atti di gara ed alla aggiudicazione definitiva dell'appalto in favore del Consorzio ‘Ciro Menotti’”.
LE DIFFORMITA' SUL PROGETTO. Sarebbe occorsa, per di più, un’ulteriore irregolarità, questa volta per ciò che riguarda il progetto “vincitore”: “Nel suo ricorso ¬ riporta il Tar nella sentenza - la Cover Srl evidenziava inoltre che il consorzio aggiudicatario avrebbe offerto un progetto definitivo con un non consentito cambio di destinazione d'uso dei locali ubicati al piano seminterrato del corpo B del fabbricato da ‘depositi’ a ‘laboratori tecnici ed informatici’. In definitiva, in ragione delle riscontrate difformità del progetto presentato dal Consorzio, allo stesso non avrebbe potuto essere assegnato il maggior punteggio previsto dal disciplinare di gara”.
IL PRONUNCIAMENTO DEL TAR. E così, dichiara il Tar: “Dette condizioni appaiono ostative alla partecipazione del Consorzio (‘Ciro Menotti’, ndr) contro interessato alla gara ed avrebbero dovuto senza dubbio comportarne l'immediata esclusione dalla procedura ad evidenza pubblica (…) L'assunto circa la necessaria esclusione viene corroborato dalla circostanza per cui risulta senza dubbio che l'ingegner Gissi abbia prodotto, il 29.7.2013 (data utile per la partecipazione al bando, ndr), una dichiarazione non veritiera, nel momento in cui ha autocertificato di essere in regola con gli adempimenti contributivi”.
RESPINTA LA RICHIESTA DELLA COVER SRL. Se, da un lato, il Tribunale amministrativo regionale dichiara illegittima l’assegnazione dell’appalto, dall’altro, con le seguenti motivazioni, respinge la domanda di subentro della ditta che ha impugnato il procedimento: “Deve da ultimo essere disattesa la domanda, formulata da Cover Srl, finalizzata ad ottenere il risarcimento del danno in forma specifica (ovvero il subentro del contratto eventualmente stipulato tra la stazione appaltante e l'aggiudicataria Consorzio ‘Ciro Menotti’) non risultando dagli atti del presente giudizio che detto contratto sia stato stipulato. Trattasi per altro di domanda sfornita di supporto probatorio, pertanto non può essere accolta, tenuto, inoltre, conto che l'appalto in esame deve essere aggiudicato con il metodo dell'offerta più vantaggiosa”.
GARA DA RIFARE, I TEMPI SI ALLUNGANO. E dunque “Il Tar Puglia, sede di Bari, sez. I, disattesa ogni altra istanza, accoglie la domanda impugnatoria di cui al ricorso introduttivo e, per l'effetto, annulla gli atti gravanti nei limiti dell'interesse di parte ricorrente. Spese compensate”. Una conclusione giudiziaria che, ora, obbliga l’Unifg ad effettuare nuovamente la gara pubblica d’appalto per i lavori all’interno della struttura in via Ammiraglio da Zara, la stessa attualmente occupata dal collettivo 0881 e trasformatasi nel centro sociale “Scurìa”. I tempi entro cui partirà il cantiere per la nuova sede di Economia, dunque, per effetto della sentenza del Tar, si allungano nuovamente, e, al momento, non è data conoscere neppure una previsione di massima, né sono stati resi noti alla stampa, a due settimane dal pronunciamento giudiziario, alcun commento sulla sentenza o dichiarazione pubblica dell’Unifg in merito all’attivazione di un nuovo eventuale bando. In tutti i modi, secondo procedure e tempi medi contemplati da questo genere di pratiche amministrative, dovranno passare almeno altri 2 o 3 mesi prima che l’appalto possa essere assegnato nuovamente. Insomma, l’impressione è che, almeno fino a giugno, nell’edificio di via da Zara, tutto resterà come attualmente è.
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