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Il teatro festival è un successo ma Pierrotti non sa vincere: "Gli altri? Mezze tacche"

La polemica del direttore artistico guasta la festa

“Non sembrava di stare a Foggia”. È questa la frase più bella (e amara) che sta accompagnando i commenti sul weekend del Foggia teatro festival: artisti di strada hanno animato un centro storico popolato da intere famiglie intenzionate a passare qualche ora di svago, divertimento e cultura impadronendosi degli spazi della movida foggiana.
I COMPLIMENTI DEL COMUNE. Non sembrava di stare a Foggia suona però anche come un allarme. Perché un weekend così deve sembrare una eccezione? Perché meravigliarsi di qualcosa che in tante altre realtà (a cominciare dai paesi della nostra provincia) è la normalità? Eppure accade. Eppure ci sorprendiamo a tal punto di un fine settimana di cultura e civiltà da spaventarcene quasi. Si è dovuto ricredere anche il Comune di Foggia, che in una nota ha “rinnovato i messaggi di gratitudine nei confronti della Fondazione Banca del Monte di Foggia per aver saputo organizzare ancora magistralmente un appuntamento che ha riscosso, per il terzo anno consecutivo, il gradimento della cittadinanza”. E poi, la promessa: “Quest'anno le condizioni del nostro bilancio non ci hanno consentito di contribuire adeguatamente alla manifestazione ma - come già detto in sede di presentazione - contiamo l'anno prossimo di riportare il nostro apporto ai livelli precedenti per proporre di nuovo un Festival in quattro serate”.
LA POLEMICA DI PIERROTTI. Il festiva, dunque, tornerà il prossimo anno. Chi lo dirigerà, però, è una incognita. Perché se la Fondazione Banca del Monte è una certezza, il direttore artistico Mario Pierrotti ha preso qualche sassolino dalle scarpe e lo ha tirato fuori, facendolo diventare un macigno. E con un post al veleno ha scritto sul suo profilo facebook: “fine della terza edizione del foggia teatro festival. piaciuto? non piaciuto? ai posteri la sentenza. in foggiano la sentenza è intesa anche come malaugurio, quindi, una non bella parola. possiamo solo considerare che dalla regione ancora non riceviamo il contributo 2013 che è stato speso e anticipato????ovvero pagato!!!! il comune quest'anno ha tagliato tantissimo e nonostante tutto c'è ancora chi ci addebita di aver ricevuto somme esorbitanti quasi a darci dei ladri. Nessuno smentisce. la Fondazione fa il suo ruolo…punto. il comune fa i suoi interessi e la regione chi è?.. ma che importa. il punto è che il cerchio di gesso, spero, curi la prossima edizione del foggia teatro festival non solo perché è una realtà capace…ma perché è l'unica realtà capace, in questa città, di organizzare un festival e gestire un teatro….DICIAMOCELO CHIARO, gli altri sono mezze tacche. Per quello che mi riguarda questa sera ho salutato il festival con un: mezzo addio. cazzo come mi hanno preso per il culo!…(i "compagni" stretti) è vero…devo decidere…devo dare un addio che sia quello….allora sbrigo le ultime cose e poi ADDIO. un addio vero”.
LE BEGHE DI QUARTIERE. “Il cerchio di gesso è l'unica realtà capace, in questa città, di organizzare un festival e gestire un teatro….DICIAMOCELO CHIARO, gli altri sono mezze tacche”. Ma come, nel giorno in cui godersi il plauso di una intera cittadinanza e delle istituzioni (a cui poter chiedere, con ancor più forza, una collaborazione maggiore), il direttore artistico del Foggia teatro festival si lascia andare a una sterile e puerile rivendicazione fanciullesca alla Alberto Sordi del Marchese del Grillo: ‘’Io so’ io e voi non siete un… ‘’. Peccato, perchè il successo del Foggia teatro festival è indiscutibile e indiscusso. E gli artefici, riconoscibili e riconosciuti. Guastare tutto così nel day after fa male, in primis a chi merita il plauso per l'organizzazione. A questo punto, rileggendo quel post, viene quasi da pensare: meno male, ci eravamo quasi illusi. Ora sì che con queste beghe di quartiere siamo convinti di “stare a Foggia”...

di Redazione 


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