Immigrazione e letteratura, l’autrice Emiliana Erriquez non ha dubbi: “Un percorso di vita è possibile”
Apericena, dibattito e presentazione del libro
“Il libro nasce dal desiderio di narrare una storia diversa, che lasciasse intravedere gli aspetti positivi, reali, dell’accoglienza, affinché si smettesse di identificare lo straniero come il male assoluto della società… Sappiamo bene che non è così”. È l’autrice Emiliana Erriquez a svelare da dove nasce l’idea del romanzo al centro della serata di venerdì 2 ottobre a Masseria De Vargas: “apericena”, dibattito e presentazione del libro “Il peso delle stelle” (Les Flàneurs Edizioni, 2020).
“ACCOGLIENZA ADEGUATA”. Un incontro che si è svolto dentro e fuori la struttura, dando la possibilità a ognuno di prendere parte all’evento in totale sicurezza e nel rispetto delle regole di distanziamento, prediligendo la soluzione esterna o interna, entrambe raggiunte dalla conversazione attorno ai temi al centro del libro. In tanti, pertanto, con indosso le mascherine d’ordinanza, hanno partecipato al dibattito che, al di là della storia raccontata dalla scrittrice e giornalista foggiana, ha affrontato la questione immigrazione sollevando punti di vista talora differenti, come quello della dirigente della Questura Alfonsina De Sario. “Parlo a titolo personale ma anche da commissario di polizia – ha detto la responsabile dell’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili –, più volte sono stata sulla ex “pista” di Borgo Mezzanone, sia in occasione degli sfratti che durante gli abbattimenti di alcune baracche, e ho un’immagine dell’immigrazione un po’ combattuta: bisogna garantire un’accoglienza adeguate per non rischiare un’illegalità diffusa”.
“SONO FIGLIA DI QUESTO POSTO”. La storia di Robel, dunque, che arriva in Italia dopo uno dei tanti viaggi della speranza e incontra Marina – e non solo lei – rappresenta un lato differente, di riscatto umano e sociale, certamente riuscito ma anche realistico di fare accoglienza e l’autrice, Emiliana Erriquez, lo sa bene. La decisione di presentare il suo libro in un contesto come quello della struttura della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus, in una delle masserie foggiane interessate dal progetto Abitare le Relazioni che accoglie persone in difficoltà dando loro casa e riscatto, non è affatto un caso. “Sono figlia di questo posto – ha raccontato in merito la scrittrice e traduttrice, imbeccata dal moderatore Domenico La Marca – sono cresciuta in Emmaus e ho imparato che è possibile costruire un percorso e dare senso alla vita di chi è stato sfortunato: sono percorsi che ho visto realizzarsi per davvero e la scelta di narrare una storia del genere è intenzionale”.
“UNA STORIA CHE DA’ SPERANZA. “Un libro autentico, bellissimo, che ti prende dall’inizio alla fine – ha chiosato infine la presidente della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus, Rita De Padova – e in cui ho avuto modo di apprezzare anche l’evoluzione della scrittura e dello stile della scrittrice, avendo letto anche i suoi libri precedenti. È una storia che dà tanta speranza”.
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