Impianti pubblicitari: il Comune verso il "censimento", la messa in sicurezza e un nuovo regolamento
Un censimento, con messa in sicurezza e ripristino degli impianti danneggiati o fuori uso. Il Comune di Foggia ha deciso di intervenire sugli impianti pubblicitari in città. Lo fa con una determina che prevede l'impegno di spesa di 320mila euro proprio per la 'Messa in sicurezza e ripristino degli impianti pubblicitari di proprietà dell’Ente'.
I VINCOLI. Un intervento "nel rispetto delle prescrizioni e dei vincoli imposti dai vigenti strumenti urbanistici e dalla normazione paesaggistica - si legge nella determina -, nonché dalle norme generali vigenti in materia di installazioni pubblicitarie, dalla sicurezza, dal decoro e dalla qualità urbana procedere, nelle more di una nuova regolamentazione per la distribuzione degli impianti pubblicitari nel territorio comunale, alla messa in sicurezza, al ripristino con eventuale delocalizzazione degli impianti pubblicitari di proprietà dell’Ente che sono pericolanti, ammalorati e necessitano di essere ripristinati, nonché all’installazione di nuovi impianti nella considerazione che 112 impianti di varie dimensioni sono stati rimossi negli anni".
L'ANALISI. L’espletamento dell’attività - spiega il provvedimento - consiste nell’effettuazione di una attenta analisi del territorio per individuare le cosiddette ”vulnerabilità" che possono essere le più diverse, tali cioè da sottrarsi ad ogni possibile catalogazione avulsa dal territorio di riferimento e da imporre l'adozione di cautele e precauzioni differenti e dunque un ”approccio flessibile” nella gestione degli impianti pubblicitari e per il loro censimento oltre che la predisposizione di una nuova regolamentazione. Si provvederà pertanto a individuare un operatore economico dotato dei necessari requisiti di qualificazione e delle necessarie attrezzature e mezzi d’opera, attraverso una manifestazione di interesse.
IL PRECEDENTE. Sugli impianti pubblicitari ci fu nel febbraio 2021 un esposto alla Procura del consigliere comunale Giuseppe Mainiero, che lamentava il "far West" nel settore, con impainti che "spuntano come funghi" per "un business importante in questa città, priva di un piano degli impianti ormai scaduto da quasi un decennio".
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