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In viaggio con migliaia di uccelli da 'smerciare': denunciate due persone

Trovate 135 allodole vive e 1.400 esemplari morti

La polizia stradale, dopo essere venuta a conoscenza di un commercio illecito di fauna selvatica effettuato da bracconieri locali, denominati uccellatori, in agro di Manfredonia, e commercianti extraregionali del nord interessati all’acquisto, finalizzato alla vendita, di uccelli vivi o morti, ha organizzato un servizio congiunto con la Polizia Provinciale finalizzato al contrasto e alla repressione di questo fenomeno.

L’ATTIVITA’ DI INDAGINE. Le attività hanno permesso di individuare due mediatori di commercio bresciani interessati all’acquisto di uccelli. Gli agenti dopo aver intercettato il veicolo con a bordo le due persone, al casello autostradale di Foggia, hanno iniziato un inseguimento percorrendo la SS. 89, e le SS.PP. 45 bis e 58 fino a bloccarlo al casello autostradale.
LA PERQUISIZIONE. Durante la perquisizione del veicolo sono stati trovati numerosi volatili sia vivi che morti. Nel bagagliaio erano presenti 5 gabbie (tre in legno, una in rete metallica e una in plastica) con 135 allodole vive e 14 buste in plastica contenenti 1.400 circa di uccelli morti, abbattuti per impallinamento (1.000 allodole e 400 volatili di specie protetta e particolarmente protetta tra cui pispole, ballerine nere, fringuelli, fanelli, storni, verdoni, ballerine gialle, pettirossi e cinciallegre).
IL COMMERCIO E I GUADAGNI. Il commercio dell’avifauna, sia viva che morta, produce numerosi guadagni sia per chi materialmente li cattura, illecitamente, sia per i mediatori di commercio. Infatti, il commercio dell’allodola viva è tra i 5 e i 10 euro cadauna; quello dei volatili cacciabili morti tra 1 e 1,50 euro cadauno; quello dei volatili protetti e particolarmente protetti morti tra i 2 e 2,50 euro cadauno. Il ricavato di tale attività illecita ammonterebbe a 3.000 euro per i bracconieri locali e 15.000 euro per i mediatori di commercio lombardi.
LE ALLODOLE LIBERATE. I volatili morti sono stati sottoposti a sequestro, mentre le 135 allodole vive, in collaborazione con l’Osservatorio Faunistico Provinciale, sono state liberate presso l’Oasi ‘Lago Salso’, in agro di Manfredonia.
LA DENUNCIA. I due soggetti sono stati denunciati per i reati di ricettazione in concorso; delitto di maltrattamento, perché l’avifauna selvatica viva veniva detenuta e mantenuta in gabbie chiuse inadatte per le proprie caratteristiche etologiche. Per quanto riguarda il contestato reato di ricettazione si evidenzia che l’avifauna de qua, oggetto di cattura con mezzi e modalità illecita (uccellagione) finalizzata al commercio, è a danno del patrimonio indisponibile dello Stato alla luce della Legge 157/1992 art. 1 e ss., e quella di animale, penalmente tutelato alla luce della Legge 189/2004 da maltrattamenti ingiustificati.

di Redazione 


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