Stampa questa pagina

'IN/VISIBILI: immagini, voci e suoni per raccontare il dramma del manicomio

Un 'viaggio' nelle ex strutture manicomiali

“Questa mostra rappresenta un percorso per immagini, voci e suoni. Un ‘pretesto’ per contribuire all’acquisizione di maggiore consapevolezza verso un passato recente nelle ex strutture manicomiali, delle quali non è mai scontata l’archiviazione”. Antonio Fortarezza descrive così la mostra installazione ‘IN/VISIBILI...tutto tranquillo, non sembra neanche un manicomio - Dall'annullamento al recupero delle Identità’, di cui è l’ideatore e organizzatore, che sarà inaugurata il prossimo 25 gennaio, alle ore 18.00, presso il Museo Civico di Foggia.

LA MOSTRA Curata da Antonio Fortarezza, con il contributo artistico di Fausto Mesolella, del Teatro dei Limoni e di Antonello Cantiello, In/visibili è un progetto organizzato dall'Assessorato alla Formazione e Istruzione e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia, in collaborazione con la Consulta Salute Mentale Provincia di Foggia, che si propone come un percorso della memoria, per immagini, suoni, parole, per sensibilizzare sui temi dell'istituzione manicomiale e la cura della sofferenza psichica. Nel presentare la mostra, Fortarezza ha sottolineato come “questa iniziativa sia innanzitutto coerentemente ispirata dagli articoli 3 e 32 della Costituzione della Repubblica Italiana” e ha poi ripercorso le tappe che lo hanno portato a realizzare la manifestazione “dalla prima visita in una ex struttura manicomiale ligure, dove forti erano le tracce del vissuto e della sofferenza degli internati fino all’esperienza in una struttura simile ad Aversa, dove abbiamo trovato una situazione di devastazione indicibile. Da qui la voglia di comunicare quello che questo percorso mi ha trasmesso: attraverso questi spazi vuoti possiamo intuire il passaggio, l’impronta, il vissuto; spazi e assenze che rievocano identità costrette e nascoste, corpi, volti, gesti, solitudini, sofferenze, vite non-vissute”.

 

L’ALLESTIMENTO L'allestimento si propone, infatti, come una sorta di viaggio emozionale nel  passato recente nelle ex strutture manicomiali, delle quali non è mai scontata l'archiviazione. Attraverso il percorso per immagini, voci e suoni, si intende invitare i visitatori a soffermarsi per pensare, allontanandosi seppure per poco dalla superficie della quotidianità, e riconoscersi nell'Altro, attraverso il bisogno di attenzione e il rispetto degli inviolabili diritti di ogni persona. Nel percorso, attraverso spazi vuoti, della persona se ne intuisce il passaggio, l'impronta, il vissuto. Spazi e assenze che rievocano identità costrette e nascoste. Vuoti che a voler guardare oltre, per contrapposizione e attraverso oggetti e scorci, se ne intuiscono corpi, volti, gesti, solitudini, sofferenze, vite non-vissute.  

GUARIRE SI PUO’ La mostra, che sarà allestita fino al prossimo 30 gennaio, sarà affianca anche dal convegno tematico ‘Guarire si può’, che si svolgerà presso l’Ordine dei Medici il 28 e il 29 gennaio, e da un incontro con il sociologo Alessio Maione, la storica dell’arte Katia Ricci e il professore universitario Stefano Picciaredda che si svolgerà nella Sala Mazza del Museo Civico il 28 gennaio alle ore 17.30.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload