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Inclusione sociale, nuova misura del ReD: tirocini e formazione per minori e giovani sottoposti a provvedimenti penali

Una nuova misura del Reddito di Dignità rivolta ai minori sottoposti a provvedimenti penali dell’Autorità Giudiziaria Minorile. È stato presentato questa mattina, 26 gennaio,  il Protocollo d’intesa tra la Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata: l'obiettivo è appunto quello di realizzare interventi di inclusione sociale attiva rivolti a minori e giovani in età da lavoro, sottoposti a provvedimenti penali dell’Autorità Giudiziaria Minorile.

IL PERCORSO PERSONALIZZATO. “Saranno attuati progetti personalizzati di inclusione sociale attiva che contribuiscano al potenziamento delle capacità dei ragazzi in situazioni di marginalità e discriminazione sociale - ha spiegato l'assessora regionale al Welfare, Rosa Barone -, in modo da aumentare le possibilità di trovare occupazione. Ogni giovane avrà un percorso personalizzato, costruito sulle sue caratteristiche e peculiarità. La disoccupazione e la marginalizzazione sono terreno fertile per la criminalità organizzata: per contrastarla è necessario che i ragazzi capiscano che ci sono alternative e vengano accompagnati in percorsi che facilitino il loro ingresso nel mercato del lavoro. Tutta la comunità è interessata dai risultati di questa misura, non solo i beneficiari. Crediamo fortemente in questo Protocollo, per questo abbiamo investito un milione e mezzo di euro”. 

CHI PUO' ACCEDERE. dall’ dal i, e dalla Direttrice del Dipartimento, Valentina Romano, La presentazione è stata moderata dalla dirigente di Sezione, la dottoressa Laura Liddo, che ha spiegato l'importanza della misura socio assistenziale sperimentale, che si colloca all’interno del ReD. “I destinatari del Protocollo - ha evidenziato la direttrice del Dipartimento regionale al Welfare, Valentina Romano - sono i giovani che abbiano assolto l’obbligo scolastico, di età non superiore ai 25 anni, sottoposti a provvedimenti penali dell’Autorità Giudiziaria Minorile e che siano stati individuati dal CGM Puglia come destinatari, a seguito di valutazione multidimensionale del bisogno".

COSA FARE. Tra le iniziative previste ci sono tirocini per l’inclusione sociale e/o forme similari, corsi di formazione, la partecipazione a iniziative e laboratori per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di un lavoro, percorsi di ri-abilitazione sociale dei giovani dell’area del disagio, partecipazione ad attività culturali in una prospettiva di cittadinanza attiva e solidale. I giovani che aderiranno al progetto riceveranno un’indennità economica.

GLI INTERVENTI. “In Puglia abbiamo poco meno di 1800 ragazzi in carico agli Uffici di Servizio Sociale, di cui circa 400 sono inseriti in programmi di messa alla prova. La politica della Giustizia Minorile nel distretto della Puglia - ha chiarito il dirigente del Centro per la giustizia minorile per la Puglia e la Basilicata, Giuseppe Centomani - ha dimostrato, negli ultimi anni, la necessità di riqualificare i propri modelli di intervento con i giovani dell’area penale. In questa prospettiva ha sviluppato con gli Enti Locali e la Regione Puglia una logica di intervento sistemica, in grado di ottimizzare le risorse dei singoli attori istituzionali, permettendo di individuare, a fronte dei nuovi fenomeni di povertà complessa, azioni sinergiche finalizzate a politiche di promozione della qualità dei contesti di vita e dei modelli di relazione all’interno della Comunità”. 

di Redazione 


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