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Pugliesità a Sanremo: da Montemesola al Festival più importante d'Italia: Gabriella Martinelli e il Gigante d'acciaio - L'INTERVISTA

Cantautrice di origini pugliesi, Gabriella Martinelli è sicuramente uno dei nomi più interessanti tra le nuove leve del cantautorato Italiano femminile. Insieme a Lula, salirà sul palco dell’Ariston con il suo brano “Il gigante d’Acciaio” che dal 24 Gennaio uscirà su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica. Artista dalla grande personalità, con la passione per il teatro canzone. Ad aprile 2018 è uscito il suo secondo disco: “La pancia è un cervello col buco”, un progetto crossover che con toni decisi racconta di donne, arricchito dai disegni di Antonio Pronostico. Vincitrice di molti importanti premi legati alla canzone italiana d’autore, fra cui: Targa Bigi Barbieri 2018, Premio L’Artista che non c’era 2018, Premio Botteghe d’Autore 2017 (Miglior Interpretazione); Premio Bindi 2015; Musicultura nel 2014. Pubblica il suo album d'esordio "Ricordati di essere felice" per l'etichetta Toto Sound Records nel 2015. Scelta per aprire il concerto di Hindi Zahra al teatro Parioli nel 2017. E' tra le voci Italiane del Come to my home, progetto nato in Africa: realtà che unisce artisti da tutto il mondo con l'intento di mescolare le arti, le culture, le nazionalità.

LULA. Lucrezia Di Fiandra, in arte Lula, nasce a Roma il 21 aprile 1995. Respira sin da bambina la passione per la musica per via del fratello maggiore, bassista. Frequenta la "Percentomusica" di Roma dove studia batteria e pianoforte. Poco dopo intraprende lo studio del canto e arricchisce la sua esperienza musicale suonando in diverse formazioni come polistrumentista. Inizia a comporre le prime canzoni all'età di 20 anni, canzoni che sono il risultato dei suoi ascolti variegati: dal pop al rock, passando per il rap e la musica d’autore.

L'INTERVISTA. Dalla piccola Montemesola hai raggiunto Roma, e ti sei fatta conoscere per tutta l'Europa, hai ricevuto premi e soddisfazioni, sei nella classifica Spotify di Indie Italia Women insieme a Erica Mou, Crln, La rappresentante di Lista, Mèsa…e tante altre bravissime cantanti del panorama Indie italiano. Sei orgogliosa della tua crescita? Chi senti di ringraziare per essere arrivata fino a questo punto senza rinunciare al tuo sogno?
Ringrazio la mia famiglia che ha sostenuto i miei sogni sempre con grande amore e rispetto, poi i miei musicisti, importanti compagni di viaggio. La strada non è stata sempre facilissima, ho fatto tanti sacrifici, tanta gavetta e non ho mai smesso di sognare. Un grazie lo devo anche me stessa, sono una ‘capatosta’.
Hai mai pensato di duettare con Maria Germinaro (meglio conosciuta nel settore musicale con il nome di Mama Marjas) da sempre legata all’argomento Ilva e più volte ospite sul palco del  Primo Maggio di Taranto?
Non c’ho mai pensato ma sarebbe bello. Mama Marjas è un’artista straordinaria. Ho avuto modo di apprezzarla moltissimo nel ruolo della ‘Carmen’ in occasione della sua collaborazione con l’Orchestra di piazza Vittorio.
A proposito di Women,  siete  l’unica proposta  al femminile rimasta in gara sul palco di Sanremo 2020, insiema alla giovanissima Tecla Insolia. Sentite il peso di questa responsabilità rosa?
Le donne oggi, nella musica e non solo, sono ancora un po’ svantaggiate rispetto agli uomini. È un problema culturale sul quale bisogna lavorare molto. Noi donne potremmo aiutarci facendo squadra, unendo le forze: quello che in un certo senso abbiamo fatto io e Lula in questa occasione. Proveniamo da percorsi musicali e di vita diversi e la cosa ci diverte molto, lo consideriamo un valore aggiunto. Io ho pubblicato due dischi: l’ultimo si chiama ‘La pancia è un cervello col buco’ e raccoglie storie di donne. Le donne che mi piace raccontare sono coraggiose, libere, non si riconoscono in una limitazione di genere, hanno gambe lunghe e grandi ideali.
Come è avvenuto l’incontro con Lula?
Io e Lula ci conosciamo da un po’, da qualche anno seguo con Paolo Mazziotti la produzione artistica del suo progetto. Lula è un’artista bravissima. Volevo caricare di forza femminile un argomento di cui non si parla mai abbastanza. Lei ha abbracciato il tema del gigante d’acciaio con una grande sensibilità pur non essendo Pugliese, e ha scritto lo special.
Abbiamo visto in anteprima video il tuo brano in gara al festival, un brano crudo, emozionante e diretto. Non è una casualità l’aver scelto Inchiostro di Puglia come pagina per raccontare questa esperienza sanremiana. Tanti, infatti, ti hanno scoperta attraverso il post sulla pagina in cui sono gli stessi pugliesi, a raccontare aneddoti personali, successi o insuccessi di chi è riuscito a non scappare dalla terra natìa o di chi emigra lasciando il cuore in Puglia.
Come vivi il tuo rapporto con la Puglia, come credi reagirà il pubblico dopo aver ascoltato il tuo brano denuncia?
I miei cugini sono ex dipendenti Ilva. Mio nonno ha lavorato tutta la vita in una fabbrica. Era una sera d’Agosto quando ho scritto “Il gigante d’acciaio”. Ero sull’autobus che mi avrebbe riportato nella Capitale. L’autobus parte sempre dal porto mercantile, un posto a due passi dal quartiere Tamburi, detto anche il 'quartiere rosso' perché vicinissimo al gigante d’acciaio che sprigiona una polvere rossiccia, un composto di metalli pesanti che si deposita dappertutto – sulle facciate delle case, lungo i marciapiedi, sulle foglie degli alberi e nei polmoni della gente.  Quando spira forte il vento la città ha paura, le donne chiudono le finestre e i bambini non vanno a scuola. Chi vive giù conosce bene tutto questo. La musica può contribuire ad un cambiamento e a me piaceva l’idea di fare qualcosa per la mia città, di sensibilizzare su un argomento di cui non si parla mai abbastanza. Ci tengo a dire inoltre che ‘Il gigante d’acciaio’ abbraccia un messaggio che va anche oltre il caso ex Ilva. È la storia di chi vive di sacrifici, di chi combatte con una serie di muri, spesso anche culturali, di chi fa fatica a vedere davanti a sè un futuro . Sono molto contenta che Inchiostro di Puglia mi abbia invitato a raccontare la mia storia, in queste ore sto ricevendo grande affetto da parte dei miei conterranei. Sul palco dell’Ariston darò il massimo anche per tutti loro.

Simona Auciello

di Redazione 


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