Stampa questa pagina

'Io C Sto’ ad accogliere i migranti

Al via il campo di servizio con oltre 40 i volontari impegnati al Ghetto di Rignano

Ha preso ufficialmente il via il campo di servizio ‘Io C Sto’, l’iniziativa destinata ai giovani che hanno voglia di andare incontro ai migranti per ascoltare le loro storie, per favorire la loro integrazione, per insegnare qualche parola di italiano. ‘Io C Sto’ è promosso da ScaYM - Movimento Giovanile Scalabriniano di Siponto e dai Missionari Scalabriniani di Siponto e punta, anche per questa estate, a realizzare un presidio di diritti, informazioni e attività di animazione per gli oltre 700 immigrati stagionali che risiedono nel cosiddetto Ghetto di Rignano, il villaggio di cartone che sorge a metà strada tra i comuni di Foggia e San Severo

OLTRE 40 VOLONTARI - Sono più di quaranta i ragazzi che hanno risposto all’appello dei missionari scalabriniani pronunciando le parole ‘Io Ci Sto’. Ragazzi che arrivano da tutta Italia, ma anche da Francia, Brasile, Albania, Haiti e Colombia. Tutti uniti da un unico obiettivo: provare a rendere meno difficile la vita per i migranti impegnati nei lavori dei campi in provincia di Foggia e vivere un’intesa esperienza di scambio interculturale. E così da ieri fino al mese di settembre, ogni settimana, gruppi di volontari si daranno il cambio per svolgere le numerose attività programmate.

FORMAZIONE E SERVIZIO – “Le giornate – ha spiegato padre Arcangelo Maira, missionario scalabriniano e promotore dell’iniziativa - saranno divise in due momenti principali: il mattino dedicato alla formazione con un momento di preghiera, condivisione, riflessione ed organizzazione; il pomeriggio, invece, destinato all’attività di accoglienza, orientamento ed animazioni con i migranti del Ghetto di Rignano”.

DIFENDERSI DAI CAPORALI - Grazie all’aiuto degli scout e al lavoro dei volontari che parteciperanno al campo ‘Io C Sto’ è stata realizzata una tenda indiana tepee per creare un luogo d’animazione per i più piccoli, un’area in cui i bambini che vivono al Ghetto con i loro genitori possono giocare e svolgere attività ludiche. Per gli adulti, invece, è stato preparato un grande spazio al coperto in cui nelle ore pomeridiane, quando i migranti stagionali rientrano dal lavoro, si svolgerà un corso di lingua italiana. Ma non solo. Perché per padre Arcangelo è determinate la conoscenza da parte dei migranti dei loro diritti, al fine di potersi difendere dalle grinfie dei caporali e dai datori di lavoro abituati a sottopagare i braccianti agricoli. “Ogni pomeriggio al Ghetto di Rignano sarà operativo lo sportello legale che avvieremo in collaborazione con diverse associazioni del territorio impegnate nella tutela dei migranti. Il nostro scopo – aggiunge padre Arcangelo – è di far conoscere ai lavoratori stagionali i loro diritti, quanto devono percepire per le ore di lavoro e quello che prevede la Legge”.

 

 

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload