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Ivan, la sfida al caporalato inseguendo il sogno dell’Italia

Dal Camerun a Torino per studiare e per inseguire il sogno chiamato Italia. Poi dal Piemonte alla Puglia per pagarsi gli studi all’Università e per scoprire una realtà sconosciuta: lo sfruttamento, anzi: la riduzione in schiavitù dell’uomo. Yvan Sagnet ha scoperto l’inferno del caporalato nelle campagne di Nardò, dove un anno fa si è recato per raccogliere i pomodori e le angurie. 3,50 euro per ogni cassone di pomodori raccolti. 5 euro, invece, consegnati nelle mani dei caporali per garantirsi il trasporto sul luogo di lavoro. 3,50 per mangiare un panino. E poi oltre 12 ore di lavoro, la dignità calpestata, il vivere in povertà e miseria in una masseria segregata fuori città. Per questo, Yvan e gli altri migranti si sono ribellati. Ed hanno scioperato. Uno sciopero lungo due settimane che ha posto l’attenzione sul perverso meccanismo del caporalato e sulle responsabilità dei proprietari agricoli che sfruttano la manodopera reclutata. Yvan Sagnet ha raccontato la sua storia e la vicenda di Nardò in ‘Ama il tuo sogno. Vita e rivolra nella terra dell’oro rosso, il libro edito dalla Fandango e presentato alla libreria Ubik di Foggia nell’ambito di Questioni Meridionali.

di Redazione 


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