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Ivan il ribelle che dice "no" ai caporali

"Servono più controlli nei campi e una migliore rete di accoglienza". La foto gallery

Un anno fa si è ribellato ai caporati di Nardò, nel Salento, organizzano una vera e propria forma di protesta a cui hanno partecipato centinaia di migranti stagionali che venivano sfrutati e sottopagati. Oggi Ivan Sagnet, camerunense e con una laurea di Ingegneria in tasca, è il coordinatore di 'Gli invisibili delle capagne di raccolta', l'iniziativa promossa dalla Flai Nazionale della Cgil che sta girando con il'camper dei diritti' le campagne d'Italia per garantire più diritti ed informazione ai braccianti agricoli. Ivan in questi giorni è nel foggiano e non nasconde che non ci sono differrenze tra il caporalato del Salento e quelle della Capitanata. Per combatterlo, secondo Ivan, serve una maggiore rete tra le forze dell'ordine, le istituzioni, la società civile, i sindacati. E poi servono più controlli nei campi, nelle aziende e un efficiente sistema di accogllienza per chi viene a lavorare nel nostro territorio. Nell'audio l'intervista che Ivan ha rilasciato a FoggiaCittàAperta

di Redazione 


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