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“Tenuta della contabilità disinvolta”, Jessica Coco resta ai domiciliari per il caso della Nuova Euro Meat

Respinta l'istanza di revoca della misura cautelare della nota commercialista

Resta ai domiciliari la commercialista Jessica Coco, denunciata per appropriazione indebita e accusata di falso in bilancio, falso e truffa per il suo incarico di amministratrice giudiziaria dal 2017 al 2019 della società Nuova Euro Meat srl. Il giudice ha respinto l’istanza di revoca della misura cautelare, presentata dai legali Gianluca Ursitti e Marco Scillitani.

DOCUMENTI NON SUFFICIENTI. Le risposte e la documentazione fornita nel corso dell’interrogatorio di garanzia non sono state ritenute sufficienti. I legali di Jessica Coco, ex tesoriera dell'Ordine dei Commercialisti, hanno provato a difendere l’operato della propria assistita dimostrando che furono operate rettifiche contabili poiché nel periodo tra il gennaio e il giugno 2017 ci furono ammanchi di cassa in società per un importo di euro 341.666,59. L’attuale amministratore Giuseppe Addante non seppe giustificare a sufficienza tali ammanchi, motivandoli con generiche restituzioni in contanti di somme ricevute, a titolo di prestito, da diversi soggetti privati, in un periodo di difficoltà finanziaria della Nuova Euro Meat. I giudici, tuttavia, scrivono che “i documenti depositati dalla difesa sono inconferenti alla contestazione, perché si riferiscono a una gestione della cassa societaria che si ferma a metà giugno 2017, mentre i pagamenti oggetto delle accuse di false annotazioni e disconosciuti dall’apparente beneficiario, sono riferiti a un’epoca successiva tra maggio e agosto 2018”. Si tratta, dunque, di pagamenti risalenti a un’epoca successiva che, per il momento, la professionista non è riuscita a motivare.

IL CONTRASTO CON LA SOCIETA’. I giudici danno atto che l’operato di Jessica Coco è avvenuto “in un contesto ostruzionistico ad opera della vecchia gestione della società”, tuttavia affermano che “la tenuta della contabilità da parte di Coco si conferma ‘disinvolta’ per affermazione della stessa diretta interessata: ulteriore riprova che, pur depurata da fini egoistici e speculativi la condotta professionale dell’indiziata resta penalmente rilevante”. La posizione della commercialista, dunque, si complica. L’amministratore Giuseppe Addante, peraltro, dopo che la società è tornata ‘in bonis’ ha contestato la situazione contabile al 30 settembre 2019 redatta dell’amministratrice giudiziaria, operando a sua volta numerose rettifiche contabili tra cui la rilevazione di un importo di cassa di oltre 100mila euro che la Coco non aveva riportato.

LA FATTURA DEI RIMBORSI. Resta, poi, in piedi l’accusa di falso e truffa. Tutto ruota attorno a “una fattura emessa da Coco nei confronti della società da lei amministrata” così come annota il gip. La causale è il rimborso di spese sostenute. La difesa ha dimostrato che tali rimborsi spese non sono stati inseriti nella richiesta di liquidazione al tribunale tuttavia, argomenta il giudice, “è ipotizzabile quantomeno il tentativo di truffa ai danni della ‘Nuova euro meat’ a mezzo della falsa attestazione delle 217 visite ispettive”.

di Michele Gramazio


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