Contrastare l’abbandono dai banchi di scuola a ‘colpi’ di attività ludico-ricreative e di supporto per quanti faticano a concentrarsi sui libri. Perché “sono ancora molti i ragazzi che non arrivano neanche alla terza media” evidenzia Paolo Delli Carri, educatore professionale della ‘Casa del Giovane’, la struttura di viale Candelaro che oggi pomeriggio riprende le attività in favore dei minori. L’obiettivo della ‘Casa del Giovane’, di proprietà comunale ma gestita dall’associazione Emmaus, è infatti quello di “prevenire ed evitare che si sviluppino condizioni di disagio negli adolescenti che vivono in quartieri degradati della città”.
IL DOPOSCUOLA - Per questo, tutti i giorni a partire dalle 15.30 le porte della struttura si apriranno si apriranno per accogliere i minori inseriti nei percorsi di accompagnamento scolastico e nelle attività ludico-ricreative. “I minori vengono segnalati dai Servizi Sociali del Comune, dalle scuole o dalle stesse famiglie. In molti casi, - aggiunge Delli Carri - si tratta di ragazzi con seri disagi familiari che possono comportare anche l’abbandono dai banchi di scuola”. Di conseguenza, le azioni della struttura di viale Candelaro puntano a “prevenire e contenere il fenomeno della dispersione scolastica attraverso l’attività di doposcuola per i ragazzi di prima, seconda e terza media, circa una quindicina per classe; ma attività di supporto scolastico sono previste anche per chi frequenta le classi superiori, attraverso percorsi mirati in base alle esigenze o alle difficoltà dei ragazzi”.
LABORATORI E ATTIVITA’ - Dopo i libri, però, per i ragazzi inizia un pomeriggio all’insegna del gioco e delle abilità manuali. Verso le 17.30, infatti, si dà il via a diversi laboratori. Come quello di giardinaggio, di ortaggio, di arte e design. Ma non mancano anche le attività sportive in palestra, le lezioni teoriche e pratiche in cucina per imparare a cucinare e per sensibilizzare all´educazione alimentare. In calendario, infine, sono previsti anche tornei di calcetto e di biliardino, piccole ‘esche’ per attirare i ragazzi, farli socializzare e, soprattutto, incoraggiarli a non mollare i libri di scuola.