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La "strage di via Stame": polpette avvelenate per ammazzare i gatti

Anche vetri e chiodi per una morte certa e dolorosa

Il richiamo è fin troppo gustoso. Polpette, lasciate in bella mostra nei pressi di qualche bidone dell’immondizia, oppure nell’erba di un cortile.  Quel boccone, però, è indigesto per i gatti foggiani. Le polpette – di una strana colorazione verdastra  – sono avvelenate.
LA STRAGE. I volontari della Protezione animale l’hanno già ribattezzata “la strage di via Stame”. Perché da qualche giorno, nella traversa di viale Fortore, queste polpette stanno provocando la morte di numerosi gatti. Almeno una decina, vittime probabilmente della vendetta spietata di qualche residente, evidentemente seccato dalla presenza dei mici nella zona. La modalità per "farli fuori" è tanto semplice quanto diabolica: lasciare delle polpette avvelenate e di solito "arricchite - spiega Gianfranco Meneo, tra i primi a monitorare la situazione questa mattina e autore delle foto di questa gallery - con vetri o chiodi, per assicurarsi di una morte certa, lunga e dolorosa".
LA PROTESTA. Stamattina l’ultimo atto, con l'ennesimo avvelenamento. “Al momento il gatto più grave rinvenuto stamattina ancora vivo ha fatto lavanda gastrica e il più piccolo è in osservazione”, evidenzia Meneo, che assieme ad altri volontari della Protezione animale ha anche inscenato un presidio di protesta nella zona e apposto uno striscione che recitava la frase attribuita a Leonardo da Vinci: "Saremo civili quando daremo alla morte di un 'animale' la stessa importanza che diamo a quella di un uomo".

di Redazione 


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