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La carica delle piccole e medie imprese: un documento contro la crisi

Ieri la giornata nazionale di Rete Impresa Italia

Meno tasse, meno burocrazia e più investimenti di settore: è il grido di aiuto rivolto al futuro nuovo Governo italiano da Rete imprese Italia, il macro associazione di categoria sotto cui si riuniscono le sigle più importanti (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Cna) del maggior settore produttivo nazionale, quello delle piccole e medie imprese.
Trentamila imprenditori (rappresentanti di quei 2,5 milioni di proprietari d'azienda che danno lavoro a 14 milioni di italiani) ieri sono scesi in parecchie piazze della penisola, da Milano a Napoli, passando per Roma e Firenze, con idee chiare e un documento che propone misure risolutive per scongiurare la crisi e superare l'anno più nero per il commercio e la produttività, il 2012 appunto, in cui, secondo i dati dei più accreditati enti statistico-economici, il calo dei consumi è sceso ai minimi storici e si è verificato il record di chiusure e fallimenti delle attività imprenditoriali di piccola e media entità.
"Si calcola - ha sottolineato Carlo Simone, prsidente Confesercenti della Provincia di Foggia - che nell'anno appena trascorso si sia verificata ecatombe economica che ha portato alla chiusura di una azienda al minuto". 
Simone, ieri mattina, presenziava al banchetto di discussione e sensibilizzazione alla problematica, allestito anche Foggia, in Corso Vittorio Emenuele, in occasione della giornata nazionale indetta de Rete impresa Italia.
Prima di incontrare, nel pomeriggio di ieri, alcuni dei candidati dei vari movimenti politici in lista per le elezioni nazionali di fine febbraio, con la speranza che, qualora eletti, questi ultimi si facciano portavoce delle istanze e dei problemi della piccola-media impresa di Capitanata, Simone ci ha mostrato il documento redatto da Rete impresa Italia, illustrandolo sinteticamente. 
Tra i punti salienti e le richieste più pregnanti, che l'associazione nazionale di imprese rivolge, a tutela di sè, al Governo centrale che si formerà all'indomani delle imminenti elezioni, si ritrovano: la riduzione della pressione fiscale, che scongiuri innanzitutto l'aumento di  1 punto percentuale dell'aliquota Iva previsto a partire dall'1 luglio 2013; la revisione del criterio utilizzato per la determinazione del reddito di impresa dei soggetti Irpef, passando dalla competenza alla cassa; la riduzione dell'imposizione Irap; l'esclusione dall'Imu degli immobili strumentali all'attività di impresa; la ridefinizione del tributo rifiuti e servizi Tares; la facilitazione al ricorso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Inoltre: un rafforzamento del rapporto scuola-lavoro e il collegamento dell'atteso piano nazionale sulle infrastrutture con la pianificazione infrastrutturale europea cha attraverso le opportunità offerte dalla white e green economy, renda meno onerose e al contempo più efficienti le attività connesse al sistema produttivo, rilanciandolo e sviluppandolo. 
Insomma una giornata importante quella di ieri, che non ha lasciato indifferenti le dinamiche della campagna elettorale, se è vero che, persino Monti, probabilmente traendo spunto anche dalle richieste di Rete impresa Italia, ha dichiarato possibile, in caso di una sua rielezione a Premier, la riduzione dell'Imu, a partire da quest'anno, e di Irpef e Irap a partire dal 2014. 
A parte l'improvviso cambio di rotta "montista" sulle politiche fiscali, certo condizionato dalla necessità del consenso elettorale, l'obiezione di Susanna Camusso (segretario nazionale della Cgil) alle dichiarazioni del premier uscente, appare lecita: "il problema non è  la promessa dei tagli fiscal, ma capire se essi siano possibili a partire dalla verifica che ci dirà se il Governo tecnico ha lasciato i conti in ordine".
 
 
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Meno tasse, meno burocrazia e più investimenti di settore: è il grido di aiuto rivolto al futuro nuovo Governo italiano da Rete imprese Italia, la macro associazione di categoria sotto cui si riuniscono le sigle più importanti (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Cna) del maggior settore produttivo nazionale, quello delle piccole e medie imprese.
Meno tasse, meno burocrazia e più investimenti di settore: è il grido di aiuto rivolto al futuro nuovo Governo italiano da Rete imprese Italia, il macro associazione di categoria sotto cui si riuniscono le sigle più importanti (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Cna) del maggior settore produttivo nazionale, quello delle piccole e medie imprese.
Trentamila imprenditori (rappresentanti di quei 2,5 milioni di proprietari d'azienda che danno lavoro a 14 milioni di italiani) ieri sono scesi in parecchie piazze della penisola, da Milano a Napoli, passando per Roma e Firenze, con idee chiare e un documento che propone misure risolutive per scongiurare la crisi e superare l'anno più nero per il commercio e la produttività, il 2012 appunto, in cui, secondo i dati dei più accreditati enti statistico-economici, il calo dei consumi è sceso ai minimi storici e si è verificato il record di chiusure e fallimenti delle attività imprenditoriali di piccola e media entità.
"Si calcola - ha sottolineato Carlo Simone, prsidente Confesercenti della Provincia di Foggia - che nell'anno appena trascorso si sia verificata ecatombe economica che ha portato alla chiusura di una azienda al minuto". 
Simone, ieri mattina, presenziava al banchetto di discussione e sensibilizzazione alla problematica, allestito anche Foggia, in Corso Vittorio Emenuele, in occasione della giornata nazionale indetta de Rete impresa Italia.
Prima di incontrare, nel pomeriggio di ieri, alcuni dei candidati dei vari movimenti politici in lista per le elezioni nazionali di fine febbraio, con la speranza che, qualora eletti, questi ultimi si facciano portavoce delle istanze e dei problemi della piccola-media impresa di Capitanata, Simone ci ha mostrato il documento redatto da Rete impresa Italia, illustrandolo sinteticamente. 
Tra i punti salienti e le richieste più pregnanti, che l'associazione nazionale di imprese rivolge, a tutela di sè, al Governo centrale che si formerà all'indomani delle imminenti elezioni, si ritrovano: la riduzione della pressione fiscale, che scongiuri innanzitutto l'aumento di  1 punto percentuale dell'aliquota Iva previsto a partire dall'1 luglio 2013; la revisione del criterio utilizzato per la determinazione del reddito di impresa dei soggetti Irpef, passando dalla competenza alla cassa; la riduzione dell'imposizione Irap; l'esclusione dall'Imu degli immobili strumentali all'attività di impresa; la ridefinizione del tributo rifiuti e servizi Tares; la facilitazione al ricorso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Inoltre: un rafforzamento del rapporto scuola-lavoro e il collegamento dell'atteso piano nazionale sulle infrastrutture con la pianificazione infrastrutturale europea cha attraverso le opportunità offerte dalla white e green economy, renda meno onerose e al contempo più efficienti le attività connesse al sistema produttivo, rilanciandolo e sviluppandolo. 
Insomma una giornata importante quella di ieri, che non ha lasciato indifferenti le dinamiche della campagna elettorale, se è vero che, persino Monti, probabilmente traendo spunto anche dalle richieste di Rete impresa Italia, ha dichiarato possibile, in caso di una sua rielezione a Premier, la riduzione dell'Imu, a partire da quest'anno, e di Irpef e Irap a partire dal 2014. 
A parte l'improvviso cambio di rotta "montista" sulle politiche fiscali, certo condizionato dalla necessità del consenso elettorale, l'obiezione di Susanna Camusso (segretario nazionale della Cgil) alle dichiarazioni del premier uscente, appare lecita: "il problema non è  la promessa dei tagli fiscal, ma capire se essi siano possibili a partire dalla verifica che ci dirà se il Governo tecnico ha lasciato i conti in ordine".
 
 
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LA GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA CRISI NERA DELLA PMI. rentamila imprenditori (rappresentanti di quei 2,5 milioni di proprietari d'azienda che danno lavoro a 14 milioni di italiani) ieri sono scesi in parecchie piazze della penisola, da Milano a Napoli, passando per Roma e Firenze, con idee chiare e un documento che propone misure risolutive per scongiurare la crisi e superare l'anno più nero per il commercio e la produttività, il 2012 appunto, in cui, secondo i dati dei più accreditati enti statistico-economici, il calo dei consumi è sceso ai minimi storici e si è verificato il record di chiusure e fallimenti delle attività imprenditoriali di piccola e media entità."Si calcola - ha sottolineato Carlo Simone, prsidente Confesercenti della Provincia di Foggia - che nell'anno appena trascorso si sia verificata una ecatombe economica che ha portato alla chiusura di una azienda al minuto". 
IL PRESIDIO FOGGIANO. Simone, ieri mattina, presenziava al banchetto di discussione e sensibilizzazione alla problematica, allestito anche Foggia, in Corso Vittorio Emenuele, in occasione della giornata nazionale indetta de Rete impresa Italia.
Prima di incontrare, nel pomeriggio di ieri, alcuni dei candidati dei vari movimenti politici in lista per le elezioni nazionali di fine febbraio, con la speranza che, qualora eletti, questi ultimi si facciano portavoce in Parlamento delle istanze e dei problemi della piccola-media impresa di Capitanata, Simone ci ha mostrato il documento redatto da Rete impresa Italia, illustrandolo sinteticamente.
IL DOCUMENTO DI RETE IMPRESA ITALIA. Tra i punti salienti e le richieste più pregnanti, che l'associazione nazionale di imprese rivolge, a tutela di sè, al Governo centrale che si formerà all'indomani delle imminenti elezioni, si ritrovano: la riduzione della pressione fiscale, che scongiuri innanzitutto l'aumento di 1 punto percentuale dell'aliquota Iva previsto a partire dall'1 luglio 2013; la revisione del criterio utilizzato per la determinazione del reddito di impresa dei soggetti Irpef, passando dalla competenza alla cassa; la riduzione dell'imposizione Irap; l'esclusione dall'Imu degli immobili strumentali all'attività di impresa; la ridefinizione del tributo rifiuti e servizi Tares; la facilitazione al ricorso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Inoltre: un rafforzamento del rapporto scuola-lavoro e il collegamento dell'atteso piano nazionale sulle infrastrutture con la pianificazione infrastrutturale europea che, attraverso le opportunità offerte dalla white e green economy, renda meno onerose e al contempo più efficienti le attività connesse al sistema produttivo, rilanciandolo e sviluppandolo.
RISPOSTE E "PROMESSE" DELLA CAMPAGNA ELETTORALE. Insomma una giornata importante quella di ieri, che non ha lasciato indifferenti le dinamiche della campagna elettorale, se è vero che, persino Monti, probabilmente traendo spunto anche dalle richieste di Rete impresa Italia, ha dichiarato possibile, in caso di una sua rielezione a Premier, la riduzione dell'Imu a partire da quest'anno, e di Irpef e Irap a partire dal 2014. 
A parte l'improvviso cambio di rotta "montista" sulle politiche fiscali, certo condizionato dalla necessità del consenso elettorale, l'obiezione di Susanna Camusso (segretario nazionale della Cgil) alle dichiarazioni del premier uscente, appare lecita: "il problema non è la promessa dei tagli fiscal, ma capire se essi siano possibili a partire dalla verifica che ci dirà se il Governo tecnico ha lasciato i conti in ordine".
 

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di Redazione 


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