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La Comunità Emmaus fa festa, 35 anni di attività in favore degli ultimi

L’8 dicembre una serie di eventi al Villaggio

“Quella dell’8 dicembre per noi è una data simbolica, perché ricorda l’avvio di tutte le attività di Emmaus, iniziate 35 anni fa. E nel fare festa, vogliamo rinnovare il nostro impegno per tutto le forme di disagio che ci circondano ed in cui siamo coinvolti”. Don Vito Cecere, salesiano della Comunità sulla Strada di Emmaus, ricorda con soddisfazione uno degli appuntamenti più importanti dell’associazione che dal 1978 accoglie tutte quelle persone che vivono in condizioni di disagio: tossicodipendenti, alcolizzati, minori in difficoltà, migranti, malati di AIDS. Un’attività di accoglienza e di vicinanza all’altro che in questi anni ha cercato di intercettare tutte le nuove forme di fragilità e di emergenza. “Come la ludopatia, una forma di dipendenza dal gioco d’azzardo diversa da quelle più tradizionali come droga ed alcol” dice don Vito.
IL FALO’ DELL’IMMACOLATA Anche per questo, l’associazione che per tanti anni è stata guidata da don Michele De Paolis, è interessata alla “rilettura delle nuove emergenze, dei nuovi bisogni” evidenzia don Vito. Ed una delle occasioni migliori per aprirsi alla città ed al territorio, è proprio la Festa dell’Immacolata, l’8 dicembre, il giorno in cui la comunità chiama a raccolta la cittadinanza per stringersi intorno al tradizionale falò acceso presso il Villaggio Emmaus. Fiamme del falò che arderanno anche quest’anno, alle ore 19, e che saranno accompagnate dalle degustazioni di alcuni prodotti tipici. Ma prima di accendere il falò dell’Immacolata, la Comunità di Emmaus alle ore 16.30 inaugurerà la Chiesa del Villaggio; in realtà, si tratta della storica chiesa che è stata oggetto di alcuni lavori di restauro. Inoltre, per tutta la mattina la Fattoria Bio-didattica Emmaus sarà aperta per chiunque abbia voglia di visitarla e di trascorrere qualche ora all´aperto, in compagnia dei nostri degli animali.
LA STORIA Emmaus nasce nel 1978, da una significativa esperienza di chiesa fatta nello spirito di don Bosco nella parrocchia Sacro Cuore, in un quartiere degradato della periferia di Foggia. Un gruppo di giovani laici del quartiere, insieme a don Michele Mongiello, fonda la prima cooperativa agricola e si trasferisce in una casa cantoniera a 25 chilometri da Foggia concessa dall’Ente Provincia in zona Santa Tecchia (Comune di Manfredonia). Le radici di questo percorso si ritrovano nella ‘Piccola Comunità’ di sacerdoti salesiani composta da don Michele Mongiello, don Nicola Palmisano e don Michele De Paolis, l’unico dei tre ancora in vita. In tutti questi anni don Michele De Paolis, oggi 93enne, è stato sempre promotore di iniziative e di progetti in favore dei giovani in condizioni di disagio. L’ultimo, quello fortemente voluto, è stato il ‘Villaggio Don Bosco’, in contrada Ripatetta, in agro di Lucera, inaugurato circa tre anni fa.

di Redazione 


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