È il consigliere regionale Donato Pentassuglia il nuovo assessore al Welfare e alla Sanità della Regione Puglia.
LA NOMINA. Ieri il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha firmato il decreto di nomina: dall’1 luglio sostituirà Elena Gentile, eletta al Parlamento europeo, che fino a quell’ora “resterà nella piena titolarità delle deleghe”.
IL LEGAME CON LA GENTILE. Il Decreto si è reso indispensabile viste le normative sulla incompatibilità tra la carica di membro del Parlamento europeo e quella di assessore regionale. “Si tratta – ha spiegato il Presidente Vendola – di un provvedimento che sono costretto a fare di fronte alla evidenza normativa. L’Assessore Gentile è stata per la mia Amministrazione una straordinaria risorsa di cui faccio a meno con grande dolore. Resta intatto e solido il legame che in questi anni ho avuto con lei. Una donna eccezionale e nello stesso tempo competente e generosa, capace di coniugare, come a volte solo le donne sanno fare, senso di responsabilità, visione politica ed una incontenibile carica umana”.
LA SCELTA TARGATA PD. “I risultati elettorali del Partito Democratico in Puglia, certo raccolti in elezioni diverse da quelle regionali, ma pur sempre significative – sottolinea Vendola -, mi hanno consigliato di far cadere la scelta del sostituto di Elena verso una nitida competenza amministrativa, manifestatasi già nel complesso lavoro di Aula, di quello stesso partito. Sto parlando di Donato Pentassuglia, capace, per altro, di esprimere una compiuta rappresentanza di un territorio, quale quello ionico, oggi particolarmente sofferente. Non ho voluto nel contempo - ha concluso Vendola - interrompere altri preziosi lavori che si stanno svolgendo all’interno del Consiglio regionale e che, con esercizio spesso oscuro di equilibrio e di esperienza, stanno aiutando tutta la maggioranza ad affrontare, in modo compatto, i difficili passaggi che la crisi sta imponendo”.
INCHIESTE SULL'ILVA. Pentassuglia è tra i 53 indagati per l’inchiesta della Procura di Taranto “Ambiente svenduto”. Sarebbe accusato di favoreggiamento nei confronti di Girolamo Archinà, anch’egli imputato, insieme ad altri illustri nomi. Innanzitutto Emilio Riva, patron dell’azienda (morto a 88 anni a fine aprile), accusato di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale.