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La geografia della mafia nel Foggiano: omertà e segreti svelati dal procuratore Seccia

Domani l’anteprima nazionale a Polignano a mare

La mafia di Foggia conosciuta come ‘La Società’, la mafia di Peschici, di Rodi e quella di Lucera. I fatti, le sentenze, le indagini, le storie. Gli uomini e le donne, le famiglie. I destini segnati. Con questo libro il Procuratore di Lucera Domenico Seccia completa la geografia della mafia del Nord della Puglia.
UN TABÙ CHE SCOMPARE. La mafia sociale (collana passaggi), come il precedente La mafia innominabile, rompe nuovamente un tabù. Nomina la mafia di quelle terre per quello che esattamente è: una mafia sociale perché è trasversale ai ceti che assoggetta, risponde alle esigenze sociali delle comunità e ha vinto l’indignazione sociale.
C’è un perché con un punto di domanda e un perché che introduce l’argomentazione della risposta alla stessa domanda che, se si mette mano alla mafia di quelle terre, ci si fa: perché nessuno parla della mafia di Capitanata? «Perché – come scrive Seccia nel suo libro – qui non vi è stata alcuna rivoluzione dei lenzuoli. Qui si continua a dire che non vi è alcuna infiltrazione mafiosa.
LA MAFIA E LA CENERE. Tutti dicono ‘qui’ e non ‘da noi’ – spiega Seccia - e forse anche questo vuol dire qualcosa. La mafia rende tutto cenere. Se soffi sulla cenere non c’è nulla in essa che opponga resistenza per non volarsene via. Rendere cenere ogni cosa è la sua forza. Dove vi è cenere non vi è più nulla. Non c’è Stato. Non c’è sviluppo. Tutto è così come è. Immutabile».
L’ANTEPRIMA NAZIONALE. Il libro contiene la prefazione del magistrato Raffaele Cantone, neo eletto componente della task force per l'elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata voluta dal premier Enrico Letta. Il libro sarà presentato in anteprima nazionale al Festival di Polignano il prossimo 11 luglio con Mons. Mimmo Cornacchia, Vescovo di Lucera, Guglielmo Minervini, direttore editoriale edizioni la meridiana, e l’autore; coordina Enzo Magistà.

di Redazione 


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