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La libreria Ubik di Foggia va su La7

Collegamento in diretta con l'autore Emanuele Trevi

La libreria di Piazza U. Giordano trasformata in un set televisivo. Dal divano rosso di Ubik, l’autore Emanuele Trevi, a Foggia per presentare il proprio libro dal titolo Qualcosa di scritto, interviene in diretta su La7, durante la trasmissione condotta da Enrico Mentana e cominciata intorno alle 23.00 della serata del 9 luglio. Oggetto del collegamento: la vita e le opere di Pier Paolo Pasolini.
IL COLLEGAMENTO. Alle ore 23.15 di lunedì 9 luglio, su Corso Vittorio Emanuele, davanti alla libreria Ubik di Foggia, è parcheggiato un furgone con tanto di satellite bene in vista. All’interno della vettura, armeggiano alcuni tecnici di un noto service pugliese. I cavi  si infiltrano dentro i locali della nota libreria foggiana, sino ad arrivare al consueto divano rosso che tanti autori ha ospitato nel corso degli anni. Lo scrittore Emanuele Trevi, a poche ore dal suo incontro con i lettori di Ubik, è in collegamento diretto con il nuovo format condotto da Enrico Mentana, trasmesso su La7. Oltre all’autore di Qualcosa di scritto, opera giunta al secondo posto del Premio Strega 2012 e pubblicata da Ponte alle Grazie, è presente in studio, da Mentana, anche Walter Veltroni, in qualità di esperto della cosiddetta materia pasoliniana.
TREVI. Emanuele Trevi parla del suo libro, dell’indagine compiuta attraverso una ricerca partita oltre vent’anni fa, quando lavorava per il Fondo Pasolini di Roma, alle dipendenze di Laura Betti, personaggio assolutamente sopra le righe, inoltre raccontata con minuzia di particolari nello stesso libro dello scrittore romano – vera coprotagonista della storia. Dalla Ubik di Foggia, in diretta nazionale, si parla di Pasolini, della sua morte mai del tutto chiarita, di quella versione ufficiale che, nelle parole di Trevi, non regge da nessun punto di vista. Ma si parla anche della sua straordinaria opera letteraria, oltre che, naturalmente, della sua vita. E per una volta, la città da anni orfana di un teatro comunale e per mesi priva di un “vero” assessore alla cultura, si ritaglia il proprio piccolo spazio a livello nazionale, seppur indirettamente e in un modo assolutamente di nicchia.

di Redazione 


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