La picchiava anche in ospedale e non le dava tregua: adesso è in carcere
Minacce di morte alla ex convivente e alla sua famiglia
Gli uomini della Compagnia Carabinieri di Manfredonia congiuntamente a quelli del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza hanno tratto in arresto il 35enne Angerillo Marco di Manfredonia, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Foggia – Ufficio G.I.P. a conclusione dello sviluppo delle investigazioni portate avanti nel tempo sia dagli uomini dell’Arma che da quelli della Polizia di Stato per atti persecutori nei confronti dell’ex convivente.
PICCHIATA QUANDO ERA IN OSPEDALE, DOPO IL PARTO. Tante le denunce giunte a seguito di reiterati comportamenti violenti ed offensivi nonché persecutori assunti dall’ex compagno, cominciati nel dicembre del 2013. Ieri sera, pertanto, l'arresto, con trasferimento nel carcere di Foggia (il massimo della misura prevista dalla legge, causa la pericolosità dell'uomo). Addirittura, stando alle denunce e alle indagini, nel gennaio del 2014, quando la donna era ricoverata in ospedale in conseguenza del parto, Angerillo non aveva esitato a percuoterla con violenti schiaffi al volto.
INSEGUIMENTI IN AUTO. Dal marzo al giugno dello scorso anno poi, si era presentato continuamente presso l’abitazione della ragazza con il pretesto di vedere il figlio e, in ogni circostanza, l’aveva minacciata ed ingiuriata in ogni modo, mimando persino con le mani le azioni delittuose che avrebbe dovuto compiere sia nei confronti della giovane donna che verso la sua famiglia. Nel giugno del 2014, l'uomo l'aveva inseguita anche a bordo di un'auto, minacciandola di morte dal finestrino. Nello stesso periodo, incrociata la ex convivente a bordo del mezzo di un’amica, mentre era in compagnia di quest’ultima, si era posto al centro della strada impedendo all’autovettura di procedere e minacciando, ancora una volta, di morte la giovane donna. Stessa cosa in vari altri appostamenti, tanto da indurre la donna a uno stato di ansia continuo che aveva pesantemente condizionato la sua vita quotidiana portandola a non poter più uscire di casa da sola.
“TI TAGLIO LA GOLA”. Nel gennaio di quest’anno, incrociata per strada, aveva mimato il gesto di tagliarle la gola. A febbraio, l’aveva spintonata con una gomitata. Qualche giorno fa infine, all’interno di un locale da ballo, l'ex convivente non aveva esitato a ingiuriarla ripetutamente umiliandola in pubblico. Inoltre, a fare le spese della violenza dell'uomo, sarebbe stato anche il fratello della donna, malmenato in pieno viso, tanto da riportare un trauma sia facciale che alla spalla.
LA PIU' GRAVE DELLE MISURE CAUTELARI. Le indagini avviate separatamente da Polizia e Carabinieri sia d’iniziativa sia su delega dell’Autorità Giudiziaria, hanno consentito di accertare, anche con servizi di osservazione reiterati, la condotte messe in atto dall’uomo e riscontrare quanto puntualmente affermato dalla vittima. Nelle attività sono state sentite anche numerose persone che si sono ritrovate, loro malgrado, coinvolte nelle azioni messe in atto dall’uomo. L'Autorità giudiziaria ha così disposto, per Angerillo, la più grave delle misure cautelari, quella in carcere ritenendola l’unica adeguata alla pericolosità del soggetto e disponendo quindi che l’uomo fosse tratto in arresto.
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