Due giorni fa, il benservito dalla società con una dedica agrodolce: “Infortuni e problemi caratteriali lo hanno frenato, ma è sempre stato un ottimo professionista”. Ieri, nel “day after”, il momento dei commenti. E Antonio La Porta aprendo siti e social network, nonché passeggiando per la città e rispondendo al cellulare,ha potuto constatare tutto l’affetto di cui godeva.
IL PROGETTO. Lo avevamo ascoltato lo scorso agosto alla vigilia della prima di campionato. Nessuna promessa ma l'impegno a "sudare la maglietta" in ogni partita. A riascoltarle,
le sue parole sembrano profetiche. "Se è un progetto serio (quello dell'Acd Foggia calcio, ndr) in corso d'opera potranno farsi tante cose" Mai però, pensiamo, avrebbe immaginato che quelle modifiche in corso d'opera avrebbero significato l'addio alla maglia rossonera.
"NON SARO' MAI UN PROBLEMA PER FOGGIA". Lo contattiamo per una nuova intervista ma declina. Troppo presto, meglio evitare polemiche inutili. L'ultimo atto d'amore verso una maglia ed una città è la scelta del silenzio per evitare di dar corso a fraintesi o destabilizzare il gruppo. “Un'intervista oggi mi sembra prematura. Sai – spiega – non vorrei che mi si dica che cerco di destabilizzare il gruppo. Io non vorrò mai essere un problema per il Foggia”. Strappiamo solo una battuta: "Mi piacerebbe che i tifosi del Foggia sapessero che continuerò a giocare anche per loro. Il Foggia resterà la mia squadra del cuore e loro gli unici tifosi che io abbia mai amato".