Scenderanno in piazza per far sentire la loro voce. Perché quello allo studio è un diritto che non può essere cancellato a colpi di spending review. Gli alunni audiolesi che frequentano l’'Istituto Filippo Smaldone di Foggia non ci stanno. Ed insieme ai loro familiari, agli insegnanti e alle suore preannunciano ‘battaglia’. Una battaglia per l’integrazione, la riabilitazione, il diritto allo studio. Il diritto a vivere. Perché il regalo che Fabio Costantini, commissario della Provincia di Foggia, ha fatto ai piccoli studenti non è stato gradito, visto che attraverso una lettera arrivata ieri nelle mani delle suore, l’ente di Palazzo Dogana ha annunciato che per l’anno scolastico 2013/2014 sono sospesi tutti i servizi di assistenza verso i 36 bambini con problemi di sordità che frequentano l’istituto. E vale a dire: la formazione scolastica; le terapie riabilitative (logopedica, musicoterapica e psicomotoria); le attività di potenziamento scolastico pomeridiano; mensa scolastica; trasporto e vitto per gli alunni non residenti.
LA LETTERA Presente a Foggia dal 1960, l’Istituto ‘Smaldone’ è nato per favorire la formazione, l’educazione e l’integrazione dei giovani audiolesi. E le sue aule ospitano l'Asilo Nido, la scuola dell'Infanzia e la scuola Primaria Paritaria. Tutti percorsi formativi ed educativi gestiti dalle Suore Salesiane dei Sacri Cuori e da un team di docenti, educatori e logopediste e personale psico-pedagogico specializzato per l'educazione e riabilitazione dei bambini sordi. Il tutto, in completa gratuità mediante la convenzione stipulata con la Provincia di Foggia e la Regione Puglia. Ma adesso, ad anno scolastico già iniziato, il percorso scolastico dei bambini è destinato a cambiare perché la lettera della Provincia ha dichiarato “la sospensione totale di tutti i servizi di assistenza, mettendo tutti i bambini e le relative famiglie, nelle condizioni di non poter proseguire un percorso scolastico, venendo meno alla continuità che è prerogativa essenziale per un ottimale percorso educativo e riabilitativo già avviato e consolidato da anni, oltre che di poter usufruire di ciò che è nel loro diritto” spiega il team educativo dell'Istituto Filippo Smaldone.
FUTURO SCOLASTICO A RISCHIO Il problema non è di facile risoluzione, perché senza la convenzione ed i soldi della Provincia, il futuro di 36 bambini e di 30 dipendenti potrebbe essere segnato. “Per poter accedere ai nostri servizi, tutte le famiglie si dovrebbero far carico della totale spesa economica relativa. In alternativa, dovrebbero rivolgersi alla scuola pubblica e al servizio sanitario pubblico”. E la beffa sta anche nel fatto che l’Ente di Palazzo Dogana ha annunciato la ‘novità’ a fine settembre, dopo che lo stesso ‘Smaldone’ e gli stessi genitori avevano programmato già le attività scolastiche, ignorando quello che sarebbe successo. “Considerando che l'anno scolastico è già cominciato, questi bambini sarebbero costretti all'immediato trasferimento nella scuola pubblica, che però oggi non potrebbe garantire alcun servizio di sostegno scolastico, vista la tempistica da adottare in merito. Per ciò che concerne l'aspetto riabilitativo, i bambini sarebbero costretti ad entrare nelle lunghissime liste di attesa dell'ASL dove sarebbero obbligati a rispettare una ciclicità di intervento che andrebbe totalmente a danno di quelle che sono le loro esigenze e urgenze riabilitative.