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La Resistenza raccontata da un'esordiente

"Dove finisce Roma", il romanzo di Paola Soriga

L’INCONTRO. “Non pensavo che a colpire sarebbe stato il fatto che una ragazza di trent’anni si possa occupare della Resistenza o, in genere, di un romanzo storico. Eppure, è la cosa che ha colpito di più, del mio romanzo”.
L’aspetto è quello della ragazza semplice, sardo nella carnagione e nei tratti forti: terrei e orgogliosi. La sicurezza però, la determinazione della scrittura, sono quelle dell’autrice navigata, com’è facile intuire dalla risposta alla domanda che più ha dovuto sentire dacché ha esordito con Einaudi: perché scrivere un romanzo sulla Resistenza?
L'AUTRICE. Ma la vera risposta Paola Soriga la dà nel suo libro, dal titolo Dove finisce Roma, presentato lo scorso venerdì 6 luglio nello spazio live della libreria Ubik di Foggia, davanti un pubblico attento e deciso a combattere i mostri infernali del gran caldo con la fiducia verso le nuove proposte della narrativa italiana. Nata nel 1979, appena trentatreenne, sarda ma di stanza a Roma, Paola Soriga è al suo esordio narrativo, scelta tra le novità della prestigiosa collana Stile Libero di Einaudi. Molti gli apprezzamenti sinora ricevuti, come quello della giornalista ed ex direttore dell’Unità, Concita De Gregorio, che ha sottolineato il suo coraggio di “cercare in un tempo che non ha conosciuto un presente dotato di senso”, riconoscendo nel suo romanzo “una precisione definitiva”.
 
IL LIBRO. “Mi viene da pensare però – ha aggiunto l’autrice – che forse, se suscita così tanta attenzione la mia scelta narrativa, allora è perché c’è ancora bisogno di ricordarci di quel periodo, di riprenderlo ancora. Negli ultimi anni c’è stata una sorta di rilettura di quello che è successo, contemporaneamente al fatto che coloro i quali hanno vissuto quel periodo in prima persona, per ovvie ragioni anagrafiche, se ne sono andati”.  L’urgenza di raccontare la Resistenza si avverte eccome, nel romanzo di Paola Soriga, il quale racconta la storia di Ida, la sua “staffetta partigiana”, ambientata nella Roma dei bombardamenti. Un po’ come la sua autrice infatti, anche la protagonista di questo romanzo non sa spiegare a parole perché è entrata nella Resistenza: l’ha fatto e basta, avvertendo l’urgenza di schierarsi, di fare una scelta, di agire. Come in molti colleghi conterranei – dalla ormai famosa Michela Murgia allo stesso fratello di Paola, Flavio Soriga –  la Sardegna è molto presente nel romanzo: la stessa Ida è proprio da lì che proviene, mandata a Roma insieme con la sorella Agnese all’età di dodici anni. Ma sono presenti anche altri temi importanti, come la formazione, l’amicizia e, perché no, l’amore. Un sentimento che con la guerra ha sempre intrattenuto un rapporto stretto e viscerale, proprio come accade tra le pagine di Dove finisce Roma: di sicuro, una delle prove narrative più interessanti di questo 2012.

di Redazione 


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