Stampa questa pagina

La risposta dell'antiracket: "A Foggia l'aria è cambiata, la mafia lo deve sapere"

Nel day-after della bomba estorsiva il summit in Camera di Commercio

"A Foggia l'aria è cambiata, la mafia lo deve sapere. Ora, anche grazie alla costituzione dell'associazione antiracket "Giovanni Panunzio", nessun imprenditore foggiano vittima di estorsione potrà più sentirsi solo". Sono le parole di Tano Grasso durante l'incontro tenutosi poco più di un'ora fa in Camera di Commercio, con i rappresentanti della società civile, del mondo economico-sociale e dell'associazionismo antiracket di Capitanata (in prima linea Foggia e Vieste) per fare il punto alla luce della bomba intimidatoria esplosa ieri davanti il negozio di tessuti e moquet "Romano" in viale Michelangelo.
"Una bomba - ha continuato Grasso-  che rappresenta un fatto grave, perché è esplosa in pieno giorno, in una zona centrale della città e soprattutto vicino a luoghi simbolo delle istituzioni. Una bomba che, anche questa volta, è stata probabilmente utilizzata come strumento preliminare per una successiva richiesta estorsiva. Con quest'attentato il racket foggiano ha voluto compiere una sorta di marketing territoriale, ha voluto mandare un messaggio forte a tutta la città, ai commercianti del capoluogo e alle istituzioni locali. Ma questo - ha spiegato Grasso - accade quando la mafia si sente minacciata dalla presenza della Stato e dalla società civile, quindi, paradossalmente, questo rappresenta il segnale che stiamo agendo bene e che Foggia ora è protetta, con una costante e operativa presenza, da una rete antiracket sempre più organizzata e consapevole". 
Tra i partecipanti all'incontro anche il presidente del Fondo anti-usura "Buon Samaritano" di Foggia, Pippo Cavaliere, che così come hanno fatto Grasso, la presidente dell'associazione "Giovanni Panunzio", Cristina Cucci, e il presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, ha spronato i commercianti e gli imprenditori foggiani vittima di racket e di usura a denunciare: "Il fondo anti-usura che presiedo - ha dichiarato Cavaliere - è vicino al titolare del negozio 'Romano' e vogliamo che sappia che siamo disposti sin da subito, qualora ne avesse bisogno, ad aiutarlo in termini morali e materiali. Ricordo inoltre - ha chiosato Cavaliere -  che come associazione 'Buon Samaritano' abbiamo favorito ben 20 denunce scaturite in 12 processi conclusisi in tempi rapidi che hanno assicurato gli 'strozzini' alla giustizia condannandoli alle pene che meritavano. Ebbene, in nessuno di questi casi i denuncianti hanno ricevuto ritorsioni. Denunciare rende definitivamente liberi e conviene da tutti i punti di vista". 
"A Foggia l'aria è cambiata, la mafia lo deve sapere. Ora, anche grazie alla costituzione dell'associazione antiracket "Giovanni Panunzio", nessun imprenditore foggiano vittima di estorsione potrà più sentirsi solo". Sono le parole di Tano Grasso durante l'incontro tenutosi poco più di un'ora fa in Camera di Commercio, con i rappresentanti della società civile, del mondo economico-sociale e dell'associazionismo antiracket di Capitanata (in prima linea Foggia e Vieste) per fare il punto alla luce della bomba intimidatoria esplosa ieri nel capoluogo dauno davanti il negozio di tessuti e moquet "Romano" in viale Michelangelo.
GRASSO: "ORA LA MAFIA FOGGIANA HA PAURA, QUESTA BOMBA LO DIMOSTRA". "Una bomba - ha continuato Grasso-  che rappresenta un fatto grave, perché è esplosa in pieno giorno, in una zona centrale della città e soprattutto vicino a luoghi simbolo delle istituzioni. Una bomba che, anche questa volta, è stata probabilmente utilizzata come strumento preliminare per una successiva richiesta estorsiva. Con quest'attentato il racket foggiano ha voluto compiere una sorta di marketing territoriale, ha voluto mandare un messaggio forte a tutta la città, ai commercianti del capoluogo e alle istituzioni locali. Ma questo - ha spiegato Grasso - accade quando la mafia si sente minacciata dalla presenza della Stato e dalla società civile, quindi, paradossalmente, questo rappresenta il segnale che stiamo agendo bene e che Foggia ora è protetta, con una costante e operativa presenza, da una rete antiracket sempre più organizzata e consapevole".
CAVALIERE: "DENUNCIARE CONVIENE". Tra i partecipanti all'incontro anche il presidente del Fondo anti-usura "Buon Samaritano" di Foggia, Pippo Cavaliere, che così come hanno fatto Grasso, la presidente dell'associazione "Giovanni Panunzio", Cristina Cucci, e il presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, ha spronato i commercianti e gli imprenditori foggiani vittima di racket e di usura a denunciare: "Il fondo anti-usura che presiedo - ha dichiarato Cavaliere - è vicino al titolare del negozio 'Romano' e vogliamo che sappia che siamo disposti sin da subito, qualora ne avesse bisogno, ad aiutarlo in termini morali e materiali. Ricordo inoltre - ha chiosato Cavaliere -  che come associazione 'Buon Samaritano' abbiamo favorito ben 20 denunce scaturite in 12 processi conclusisi in tempi rapidi che hanno assicurato gli 'strozzini' alla giustizia condannandoli alle pene che meritavano. Ebbene, in nessuno di questi casi i denuncianti hanno ricevuto ritorsioni. Denunciare rende definitivamente liberi e conviene da tutti i punti di vista". 

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload