“Con l’Amiu partirà la raccolta ‘porta a porta’, ma le associazioni devono aiutare a creare la coscienza civica”. E ancora: “La raccolta differenziata ‘porta a porta’ è un obiettivo che l’Amministrazione si è posta, ma che non è stato ancora raggiunto a causa tanto della crisi delle società comunali che della mancata attribuzione dei fondi europei. Mi auguro che, stabilizzandosi la gestione del ciclo dei rifiuti, la Regione possa approvare il progetto depositato a suo tempo e sbloccare i fondi già disponibili”. E’ il 17 gennaio 2013. L’assessore all’Ambiente e all’Energia del Comune di Foggia, Pasquale Russo, risponde alle sollecitazioni e alle proposte avanzate dal Comitato di quartiere della zona 167 e dal Comitato civico Gente di Foggia che invocavano la sperimentazione, nei loro territori, del ‘porta a porta’. A quasi un anno di distanza, però, l’Amiu è partita ma con lei non si è stata avviata la sperimentazione del ‘porta a porta’. Un miraggio per Foggia, un miraggio riciclato, che ancora una volta boccia la città per quel che riguarda la raccolta differenziata.
COMUNE NON RICICLONE Al momento, né il sindaco Gianni Mongelli, né l’assessore Russo hanno commentato i dati di ieri di Legambiente Puglia. E forse, è meglio così. Perché c’è poco da spiegare, poco da aggiungere. La sesta edizione pugliese di ‘Comuni Ricicloni’ promossa dall’associazione ambientalista, infatti, evidenzia che “sono disastrose le condizioni della raccolta differenziata a Foggia dove si è fermi al 2,4%”. Fanalini di coda in tutta la Puglia. Peggio di tutti. Peggio dei Comuni di Media Dimensione. Peggio tra tutti i capoluoghi di Provincia. Per comprender meglio la gravità di questo posizionamento in classifica, basta ricordare il limite minimo di RD imposto dalla legge nazionale: 65%. Per questo, Foggia con il suo 2,4% ha poco da festeggiare.
DAL 1 GENNAIO L'ECOTASSA Tanto che lo stesso presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha detto che “affinché il 2014 possa essere davvero l’anno della grande svolta per la raccolta differenziata in tutta la Puglia” bisogna “mettere in atto iniziative di stigmatizzazione dei comuni peggiori, così come invece si premiano i comuni virtuosi, perché forse occorre che i cittadini protestino contro il proprio sindaco e contro la propria amministrazione laddove ci siano percentuali di raccolta differenziata da vergogna”. Inoltre, Vendola ha annunciato che “dal 1 gennaio del 2014 in Puglia entra in vigore a regime l’ecotassa”. Ovvero, “una modalità di tassazione che premia la virtù e punisce il vizio”. E che soprattutto, “in altre regioni, come ad esempio Marche e Sardegna, ha portato ad un incremento annuale della differenziata di dieci punti percentuali. I Comuni virtuosi – ha aggiunto Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia - devono essere premiati economicamente “. Per questo, una eventuale “proroga dell’ecotassa al 2015 sarebbe un grave errore”. In pratica, maggiore sarà il volume di differenziata, minore sarà l’entità dell’imposta regionale sui rifiuti
IL MIRAGGIO DEL 'PORTA A PORTA' Ma alla luce della bassissima percentuale registrata a Foggia, i cittadini che quotidianamente mettono da parte vetro, plastica, carta per ottemperare ai principi della raccolta differenziata, possono iniziare ad incrociare le braccia in segno di protesta. Perché se è vero che la cittadinanza non ha ancora maturato una coscienza ambientale in grado di avvicinarsi ad una corretta raccolta differenziata, è anche vero che l’Amministrazione Comunale non sempre mette in grado la comunità di adempiere ai suoi doveri. Quello del ‘porta a porta’, per esempio, è uno degli strumenti che potrebbero essere utilizzati ma che non è dato sapere se e quando entreranno mai in funzione. Eppure, lo scorso mese di aprile il dirigente del Servizio Ambiente, Paolo Affatato, annunciò che a settembre sarebbe partita la “prima fase di un sistema di raccolta differenziata di prossimità progettato per coprire tutta la città e per integrarsi con tutte le altre azioni del ciclo dei rifiuti, su cui l’Amministrazione è fortemente impegnata”. Una sorta di ‘porta a porta’, dunque, finanziato con oltre 2milioni di euro grazie ai fondi FESR 2007-2013, fondi europei assegnati alla Regione Puglia a valere sull’Asse II ‘Uso sostenibile delle risorse ambientali’.