Lachimer, sindacati contro la Camera di Commercio: "Non vendere il laboratorio"
“Chiediamo alla Camera di Commercio di fare un passo indietro rispetto alla cessione del ramo d’azienda del Lachimer e di non ricercare soluzioni dettate solo dall’unico interesse di fare cassa”. E’ la posizione espressa dai Segretari Generali di Filcams, Fisascat e UilFPL di Foggia Angela Villani, Angelo Sgobbo e Luigi Giorgione che nutrono fortissima preoccupazione a seguito delle comunicazioni e degli atti
predisposti dalla Camera di Commercio di Foggia che ha accelerato il
processo di dismissione del laboratorio chimico-merceologico, attraverso la
cessione del ramo di azienda, un tempo fiore all’occhiello delle aziende
speciali della stessa Camera di Commercio. (Leggi: Camera di Commercio, all'asta il laboratorio Lachimer: "Chi se lo aggiudica dovrà mantenere i lavoratori attuali")
NO AL PRIVATO. “Ci saremmo aspettati che un’azienda così importante come il Lachimer, facente capo ad un Ente pubblico e che ha pochissima concorrenza sul territorio, venisse riorganizzata, riqualificata e modernizzata anziché finire in ambito privato ed essere messa in vendita con un futuro incerto e con posti di lavoro a rischio - proseguono Villani, Sgobbo e Giorgione -. Noi organizzazioni sindacali, sin dal dicembre dello scorso anno, siamo sempre state presenti nella delicata vertenza che sembra oggi arrivata ad un epilogo per decisioni poco lungimiranti e soprattutto non condivise, a dispetto delle proposte fatte sulla elaborazione di un piano industriale ma soprattutto su un progetto di investimenti dei quali avrebbero giovato sia lo stesso laboratorio che il territorio di Capitanata", sottolineano i segretari di Filcams, Fisascat e UilFPL.
I LAVORATORI. "Il nodo centrale più importante in questo momento - concludono - è quello di preservare l’occupazione e il reddito, sia dell’apparato tecnico che di quello amministrativo del Lachimer. Parliamo di professionalità
di rilievo e di donne e uomini la cui dignità e valenza non vanno disperse e svendute”.
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