“Lady Mafia racconta una realtà violenta, non la inventa per compiacersene: alla maturità del lettore comprendere che si tratta di una realtà da condannare e da combattere. Negli editoriali e nelle rubriche abbiamo più volte espresso la nostra posizione , non credo che possano esserci equivoci su questo argomento”.
LADY MAFIA. E’ solo una parte della lunga lettera con cui Loris Castriota Skanderbegh, direttore di “Lady Mafia”, risponde alle accuse di Libera e della Commissione parlamentare antimafia che chiedeva di “sospendere la pubblicazione” della rivista (
LEGGI: LIBERA CONTESTA LADY MAFIA) I "GIUSTIZIERI". Nella lettera Castriota giudica “la proverbiale tempesta nel bicchiere d’acqua” la polemica attorno al fumetto noir, che gli provoca “contemporaneamente un po’ di tristezza e un po’ di gioia”. Accennando all’immensa produzione del grande schermo e quella delle fiction televisive sul tema della mafia, il direttore della rivista, dà spazio anche a una provocazione: “Bruciamo tutti i fumetti dei supereroi che, in fondo, sono giustizieri in calzamaglia che non chiedono il placet dei magistrati prima di strapazzare i criminali. E che dire dell’eccessivamente zelante ranger Chuck Norris? Ma, visto che ci siamo, cancelliamo ogni riferimento all’Ispettore Gadget, a Paperinik e a Superpippo che esagerano sempre, fidando troppo sul fatto che nel “mondo di cartone” nessuno si fa veramente male!”.
I LIBRI BRUCIATI. Castriota arriva anche a temere la deriva delle “cerimonie pubbliche per bruciare i ‘pericolosi’ libri –e fumetti”, ma gioisce della reazione dei lettori che “hanno compreso lo spirito del fumetto e, prima ancora, hanno compreso che si tratta di un’opera dell’ingegno individuale”.
PERCHE' SAREMMO OFFENSIVI? Poi, però, Castriota risponde nel merito: “Lady Mafia” sarebbe “offensivo”, secondo Mattiello (deputato Pd della Commissione parlamentare antimafia), e ferirebbe la memoria delle vittime della mafia. Perché? Dove è scritto, nel nostro fumetto, che la mafia agisce per il meglio? Dove è scritto che si debbano sposare i suoi metodi? Dove, che la vendetta sia una filosofia condivisibile? E’ un fumetto che registra la realtà, non la esalta. E’ una amara realtà, che deve essere combattuta e cancellata: perché l’Antimafia e “Libera” non si concentrano su questi compiti, piuttosto che combattere contro un fumetto? E’ la realtà della mafia che deve essere estirpata, non le fiction che la raccontano”. #facebook#
"NON SIAMO FURBETTI". Non accetta l’accusa di operazione “furbetta” ed elogia l’operato di Libera -sull’associazione di Don Ciotti voglio essere chiaro ed esprimere parole di assoluto elogio – ma ritiene anche che “tanto straordinario attivismo rischia di perdersi quando si fanno, poi, battaglie di retroguardia che la gente non capisce. ma ne contesta”.
EDUCATORI O CENSORI? “E qui – conclude Castriota - veniamo al dibattito che da sempre accompagna l’arte ma anche l’attività giornalistica; queste devono essere “per forza” educative, avere un intento “didattico” o la prima può essere solo fine solo ad un obiettivo creativo e la seconda ad uno “cronachistico”, di registrazione della realtà e senza indulgere in fervorini moralistici?”.