Sono venticinque i dipendenti ex-Amica che non saranno assunti dall'Amiu per la gestione del servizio di igiene urbana in città. Altri cinque quasi certamente subiranno la loro stessa sorte: la loro posizione è attualmente sub-iudice ma risulta che siano stati denunciati dalla stessa Amica per danni arrecati ai beni dell'azienda. Nel complesso, dunque, trenta gli esclusi anche se sono diversi i motivi alla base della decisione.
GLI IMPRESENTABILI. Resteranno senza lavoro in primo luogo i tredici dipendenti i cui casellari giudiziali hanno evidenziato reati di grave entità: oltre alla conferma di alcuni dipendenti condannati per associazione di stampo mafioso, tra i crimini emersi anche rapina, ricettazione e persino condanne per violenza sessuale. “Nessuna procedura particolare per Foggia” ha commentato Grandaliano, presidente dell'azienda barese. “Soltanto il rispetto del regolamento interno che impone al Consiglio di Amministrazione di verificare la fedina penale delle persone da assumere e la necessità di evitare disparità di trattamento con i colleghi di Bari”.
GLI IRRIDUCIBILI. Diverso il caso dei dodici dipendenti che non saranno assunti dopo che lo scorso 21 dicembre presentarono denuncia nei confronti dello stesso Grandaliano, del direttore generale Amiu, Antonio di Biase, oltre che del sindaco Mongelli e dell'Assessore Elena Gentile. I quattro, nell'esposto, furono accusati di truffa, estorsione, abuso d'ufficio, interruzione di pubblico servizio e peculato per aver proposto la sottoscrizione di un accordo giudicato totalmente illegittimo (leggi il testo della denuncia). Lunedì l'Amiu ha depositato presso la Procura di Bari una contro-denuncia per calunnia e diffamazione. “Si metta nei miei panni" - la caustica considerazione del numero uno dell'Amiu - "Non avremmo mai potuto assumerli con queste premesse” .
ACQUISTO AUTOMEZZI. Intanto prosegue il cammino che dovrà portare l'Amiu a divenire definitamente operativa. Dall'Amica dovrebbe essere preso in locazione l'immobile di Corso del Mezzogiorno mentre è tutta da definire la questione relativa all'acquisto degli automezzi necessari all'espletamento del servizio. Nel corso dell'ultimo incontro è emersa la concreta possibilità che sia il Comune di Foggia ad accollarsi l'onere dell'acquisto degli automezzi. Si tratterebbe di un ulteriore esborso finanziario per Palazzo di Città, non adeguatamente precisato nel testo dell'accordo, che Grandaliano ha così giustificato: "Sembra la soluzione più idonea in modo tale che poi restino di proprietà del Comune. In cambio l'Amiu potrebbe effettuare ulteriori servizi".