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L'inchiesta sugli appalti Ataf torna d'attualità: Repubblica la rispolvera, Landella grida alla "strumentalizzazione politica"

Chiamato in causa il suocero del sindaco, Massimino Di Donna

Da una parte, il titolo del dorso regionale de 'la Repubblica':  “Foggia, bufera sugli appalti in Comune. Il suocero del sindaco decideva tutto”. Dall'altro, il commento di Franco Landella: "Quando non si ha fango a disposizione dei propri ventilatori, si va alla ricerca di paludi". In mezzo, lo slittamento della decisione a Bari sul ricorso della Procura di Foggia, dopo la prima bocciatura della richiesta di arresti nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Ataf. Tra gli indagati, c'è anche il suocero d Franco Landella, Massimino Di Donna (padre di Michaela, candidata alle ultime elezioni politiche) che, secondo la Procura, "avrebbe un ruolo centrale perché dagli atti di indagine appare in grado di influire sulle procedure di gara, avvalendosi dei suoi stretti rapporti con il sindaco di Foggia, suo affine”.

L'INCHIESTA. L'edizione locale di Repubblica oggi è tornata sull'argomento. "Il giornale - ribadisce il primo cittadino - ripesca una notizia ormai vecchia, già divulgata nella scorsa campagna elettorale in cui era candidata mia cognata. Si tratta di una vicenda che il Giudice per le indagini preliminari di Foggia ha già vagliato, riitenendo 'insussistenti i gravi indizi di colpevolezza' a carico non solo di mio suocero ma di tutti gli indagati. Peraltro si è già accertata in tale fase la mia totale estraneità ai fatti. Chiedo, pertanto, ribadendo la mia assoluta fiducia nell’operato della magistratura, che non si strumentalizzi nuovamente questa vicenda per volgari fini elettorali e si lasci lavorare serenamente la magistratura".

LE PRIMARIE. Repubblica ha trattato la notizia con uno sguardo rivolto anche ai possibili svilluppi sulle imminenti primarie del centrodestra, in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. Landella, com'è noto, non vuole le primarie ma è deciso a candidarsi per un mandato bis. Ma al sindaco, proprio non va giù il riferimento alle “primarie al veleno per Landella”, come scritto da Repubblica. "Le primarie sono avvelenate solo dal titolo de la Repubblica”, chiude il primo cittadino a cui è arrivato anche il sostegno del suo partito. “Il sindaco di Foggia, Franco Landella, non è indagato ed è completamente estraneo alla vicenda giudiziaria riportata da alcuni quotidiani. Tanto basta - scrivono in una nota il commissario regionale di Forza Italia, l’on Mauro D’Attis e il vice commissario, il sen Dario Damiani - per tenerlo al riparo da ogni forma di strumentalizzazione politica. Non si tratta di essere garantisti, ma solo di prendere atto della sua totale estraneità dai fatti al centro delle indagini. Se poi qualcuno intende utilizzare tutto questo a proprio beneficio, calpestando un’oggettiva verità, è questione che non ci riguarda”.
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di Redazione 


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