Era responsabile di una tentata rapina alla banca Carime di San Ferdinando di Puglia, Giuseppe Saracino, 33 anni, colpito da un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere eseguita dai Carabinieri.
LA TENTATA RAPINA. L’uomo, il 4 marzo 2013, aveva fatto irruzione nella filiale Carime armato di taglierino e con il volto coperto da un passamontagna e dopo aver minacciato clienti e dipendenti, aveva scavalcato il bancone cercando di impossessarsi dei contanti contenuti nelle casse, che però erano tutte chiuse e bloccate. Il malvivente, non riuscendo nel suo intento, si era fatto scudo di un cliente per potersi far aprire la bussola scorrevole e fuggire senza bottino.
LA TELECAMERA E LE IMPRONTE. Il rapinatore non aveva calcolato che il cilindro in vetro piazzato all’ingresso aveva una telecamera e un rilevatore biometrico di impronte: l’uomo, infatti, era stato inquadrato dalla telecamera prima di coprirsi il volto e la sua impronta digitale era stata rilevata dal pulsante che consente l’ingresso in banca.
L’IDENTIFICAZIONE. Le indagini non aveva permesso di indentificare subito Saracino, quale autore della rapina, perché lo stesso a quel tempo non aveva precedenti penali. Le prove raccolte dai carabinieri erano state utili alla sua identificazione dopo che l’uomo era stato arrestato per la rapina in banca commessa a Rapino, provincia di Chieti, nel settembre scorso. In questa circostanza, insieme a due complici cerignolani, tutti armati di pistole e fucili, aveva ingaggiato anche un conflitto a fuoco con i militari.