Da bambino sognava di fare l’astronauta. Uno di quei sogni che fanno tutti i ragazzini che restano con il naso all’insù per spiare i misteri della Luna e dello spazio. Solo che il suo sogno è diventato realtà. Perché per ben due volte ha partecipato alle missioni della NASA: con lo Space Shuttle ‘Columbia’ nel 1996 e con l'Endeavour nel 2001. E addirittura, nel corso della seconda missione, è diventato il primo Europeo a mettere piede a bordo della ‘Stazione Spaziale Internazionale’. Lui è Umberto Guidoni, l’astronauta italiano che ha esplorato lo spazio e visto la terra da un’altezza di 400km. “Visto dallo spazio la terra è un’oasi colorata in un mondo nero”. Una metafora di quella che oggi è la nostra terra: graffiata, violentata, sfruttata, disboscata.
Umberto Guidoni, ospite di Buck, il festival della Letteratura per ragazzi di Foggia, ha raccontato a Foggia Città Aperta il suo sogno di diventare astronauta, gli studi intrapresi, le sensazioni provate volando nello spazio, l’importanza di investire nella ricerca scientifica e tanto altro ancora. E a microfoni spenti ha confessato: “Se me lo chiedessero, tornei nello spazio anche domani”.