Latitante da mesi, si nascondeva nella Foresta Umbra: furti e rapine per sopravvivere e sfuggire all'arresto
I Carabinieri di Vico del Gargano hanno tratto in arresto il latitante Rocco Comparelli, 61enne del posto.
ZONA ISOLATA. Già sottoposto al regime degli arresti domiciliari nel comune di Vico del Gargano per il reato di atti persecutori nei confronti dell’ex convivente, era evaso dalla propria abitazione, rendendosi irreperibile sin dal 20 ottobre 2014. Dopo intense ricerche, i militari sono riusciti a individuare Comparelli in località “Acqua di Chilci”, una zona isolata e difficilmente raggiungibile a ridosso della Foresta Umbra, in un casolare abbandonato immerso nella macchia garganica, dove il 61enne aveva costituito il suo temporaneo nascondiglio per la latitanza.
IL BLITZ. Col calare della notte è scattato il blitz all’interno del casolare che ha permesso di sorprendere il latitante nel sonno e di trarlo in arresto, evitando così reazioni inconsulte nei confronti degli operanti. Nel casolare sono stati trovati alcuni indumenti e alimenti, oggetto di furti commessi dal Comparelli per poter sopravvivere durante il lungo periodo di latitanza.
PADRONE DELLA ZONA. Profondo conoscitore della zona impervia, Comparelli era stato capace di sottrarsi più volte alla cattura muovendosi nelle zone più isolate e difficilmente accessibili e, secondo le ricostruzioni dei Carabinieri, deteneva anche un'arma.
I FURTI. I militari stanno inoltre indagando per verificare quali furti e rapine commessi in zona durante la latitanza di Comparelli possano essere stati operati dallo stesso al fine di procacciarsi i mezzi necessari per il proprio sostentamento.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.