Latitanti catturati, stretta sui fiancheggiatori: arrestato anche il proprietario del covo
Prosegue con profitto l’attività investigativa della Squadra Mobile di Foggia che ieri pomeriggio, 14 aprile, ha tratto in arresto i tre latitanti Francesco Scirpoli, Angelo Bonsanto e Pietro La Torre. Gli inquirenti si stanno concentrando sulla rete di fiancheggiatori che hanno protetto e agevolato la latitanza dei tre ricercati, ritenuti elementi apicali dell’organizzazione mafiosa “Lombardi - Ricucci - La Torre” contigua al clan mafioso dei Romito. Già nella tarda serata di ieri è stato tratto in arresto il proprietario del covo nel quale sono stati scoperti i tre malviventi. Si tratta di un uomo di 55 anni che aveva messo a disposizione dei tre fuggitivi un casolare, ubicato all’interno di una cava di Apricena (FG), per trascorrere agevolmente la latitanza. L’uomo dovrà rispondere di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena con l’aggravante mafiosa. (Leggi anche: Catturati tre pericolosi latitanti, si nascondevano in una cava)
L’IMMOBILE. Gli investigatori hanno setacciato l’immobile all’interno del quale sono state rinvenute radio ricetrasmittenti, telefoni cellulari del tipo usa e getta, diverso denaro contante, nonché viveri ed alimenti.
LE INDAGINI. All’interno delle autovetture parcheggiate nei pressi del rifugio sono stati trovati indumenti e altro materiale, ritenuto di particolare interesse per il prosieguo delle indagini che sono coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
LA RETE. Le ulteriori attività investigative sono tese a verificare da quanto tempo i latitanti si trovassero nel covo ove sono stati catturati e i loro movimenti precedenti nonché la rete di fiancheggiatori. In serata i tre latitanti e la persona che li ospitava sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Foggia dalla quale Bonsanto e Scirpoli erano evasi il 9 marzo. La posizione del fiancheggiatore arrestato è al vaglio della Procura della Repubblica di Foggia.
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