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L'autore foggiano Carmine Castoro distrugge la TV (e incanta il pubblico)

Da Piazza Federico II, la presentazione di “Filosofia dell'Osceno televisivo”

“Meno schermi, più sguardi”. Sarà anche solo uno slogan, quasi un claim di accompagnamento del libro, usato dall'autore come esergo al momento di autografare qualche copia, eppure, la frase rende non poco l'idea di televisione – e di media, di comunicazione odierna, di pubblico passivo – alla base del lavoro di Carmine Castoro. Venerdì 12 luglio, da Piazza Federico II (Start Capitanata), il filosofo della comunicazione, giornalista e autore televisivo, ha letteralmente affascinato il pubblico foggiano, proponendo il suo recentissimo lavoro editoriale, pubblicato lo scorso 3 luglio: “Filosofia dell’Osceno televisivo – Pratiche dell'odio contro la tv del Nulla” (Mimesis). In questa intervista, alcuni dei temi affrontati nel suo brillante studio critico.
“UN TELE-ORINATOIO”. L'incontro – appendice del festival “Libri per ogni Palato” e organizzato in collaborazione con la libreria Ubik – condotto dal professor Luigi Cappetta, ha visto l'autore, nativo di Foggia ma ormai residente a Roma da molti anni, proporre la propria aspra critica al sistema televisivo italiano avvalendosi, nelle sue parole, del “grimaldello della filosofia”, con il fine di scandagliarne ogni remoto aspetto. Al centro della critica, “il sistema Maria De Filippi” (già oggetto di un suo lavoro editoriale, edito dalla pugliese CaratteriMobili), del quale basta a rendere l'idea una semplice nota colta nelle prime pagine del libro, a commento del noto format “Uomini e Donne”: Un Niente che si autogenera in un fetido tele-orinatoio di parolacce e gesti sovraesposti dove vige solo la più cruenta legge della “visibilità”  e di una conduzione che tutto permette in nome dell'audience e degli sponsor. L'autore inoltre, ha risposto brillantemente agli stimoli del pubblico, intervenuto in più di un'occasione con domande mirate e riflessioni critiche, dando ampiamente prova della sua preparazione in materia e della indiscutibile capacità di argomentare e farsi capire. Un libro importante, questo pubblicato dalla storica casa Mimesis (tra l'altro nella prestigiosa collana “Il caffè dei filosofi”), posto probabilmente a conclusione del percorso intellettuale di Carmine Castoro, come terzo tassello di una trilogia cominciata con “Crash TV” e proseguita con “Maria De Filippi ti odio”, le ultime pubblicazioni dell'autore. 
L'AUTORE. Filosofo della comunicazione, giornalista professionista, laureato in Filosofia Morale a Bari, Carmine Castoro è stato collaboratore e inviato per quotidiani e magazine nazionali. Come autore televisivo ha firmato numerosi programmi per RaiNotte e per canali Sky. Ha scritto: “Roma erotica” (Castelvecchi, 1997), “Crash Tv. Filosofia dell’odio televisivo” (Coniglio, 2009), “Maria De Filippi ti odio. Per un’ecologia dell’immaginario televisivo” (Caratteri Mobili, 2012), “Foucault, Deleuze, Sennett. Lo show come dispositivo” in AA.VV. “Estetica e Poetica” (Mimesis, 2012). Ha tenuto seminari presso le università di Bari, Roma La Sapienza, Reggio Emilia e presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

di Redazione 


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