Stampa questa pagina

Lavoro, denuncia dei sindacati: “La Camera di commercio vuole cacciare 25 dipendenti delle aziende speciali”

“La Camera di commercio vuole la rottura al tavolo delle trattative per salvare il posto di lavoro dei dipendenti delle aziende speciali”. La denuncia arriva dalle segreterie provinciali Fisascat Cisl e Uil FPL, all’indomani del tavolo di trattative con i due sindacati che rappresentano tutti i lavoratori coinvolti in questa amara vicenda: “L'intento – lamentano - è di far pagare ai lavoratori di CESAN e LACHIMER, aziende speciali della Camera di Commercio di Foggia, responsabilità che nulla hanno a che vedere con il taglio di posti di lavoro”.

LA VICENDA. Eppure i sindacati hanno cercato di comporre nella maniera più consona la vertenza, mettendo sul tavolo proposte e soluzioni ragionevoli, per risolvere la questione, e che puntualmente sono state rinviate al mittente. “Rimane quindi la considerazione amara che forse è volontà politica mettere fuori 25 lavoratori che fino ad ora hanno garantito tutte quelle attività che hanno contribuito negli ultimo 30 anno, a rendere lustro e utilità al sistema Camerale di Capitanata. Perché è su questi numeri che si deve riflettere: 25 famiglie a rischio, a fronte di 30 anni di impegno profuso a favore di un territorio già provato e sofferente, per la mancanza di visione di una classe dirigente che con troppa superficialità scarica sui lavoratori ogni responsabilità, relativa ad un presunto recupero nell'ordine di circa 250.000 euro”.

VISIONARI O SUPERFICIALI?. “Numeri – spiegano dalle segreterie dei sindacati - che fino allo scorso anno facevano gridare al miracolo della salvezza dei conti dell'Ente camerale (dicembre 2018), esaltando il raggiungimento del pareggio di bilancio annunciato con enfasi a mezzo stampa dall'allora Presidente Fabio Porreca, e che poi all'improvviso a meno di un anno di distanza, novembre 2019 mettevano in discussione la sostenibilità dei costi strutturali delle Aziende. Proprio Camera di Commercio in qualche atto di indirizzo politico assunto per l'anno 2020, confermava il ruolo operativo e strategico delle Aziende speciali, anche a fronte dell'avvenuto cambio di presidenza, che lasciava comunque invariata la costituzione degli organi di governance. Delle due l'una: o prima si era stati visionari e troppo superficiali, o adesso qualcosa è sfuggito di mano”.

I CALCOLI. I sindacati fanno poi una lunga lista di “incongruenze”. A cominciare dal “piano di riorganizzazione, ad esempio, chiesto a gran voce dai lavoratori e dalle rappresentanze sindacali durante ogni incontro formale e informale che pure è sin qui intercorso con la parte datoriale; piano che deve però passare in rassegna tutti gli elementi del sistema camerale foggiano, comprese le decisioni che sono urgenti e necessarie sulla destinazione della sede di Via Dante, abbandonata all'inesorabile degrado, sotto gli occhi di tutti, e che passa dalla decisioni assunte dalla Giunta camerale per la Segreteria Generale, non più tardi dello scorso agosto”. Passando poi “dalle improvvise dimissioni di Porreca all'elezione di Damiano Gelsomino, agli inizi di gennaio 2020. senza tralasciare la recente vicenda del bando per l'affidamento di un incarico esterno per un avvocato giuslavorista, di emanazione dell'attuale Segretario Generale, che con una determinazione dirigenziale, poi ritirata, e che evidenziava tutte le anomalie e le imprecisioni di quella procedura pubblica. O ancora, i 300.000 euro che la Corte dei Conti imponeva di iscrivere a bilancio, a seguito di sentenza sulla vicenda dello stipendio d'oro dei dirigenti apicali Di Mauro e Santoro, oggi in quiescenza, per il recupero realizzato dall'Ente delle somme percepite dagli stessi. Cifra che a tutt'oggi non è stata iscritta nel bilancio di previsione dell'Ente. Perché? Volontà? Mancanza? Calcolo? Sembra che con i conti si abbia qualche difficoltà”.

GLI SCIOPERI. Un pasticcio che si ingarbuglia sempre di più e che evidenzia una sola cosa: “un cambio di rotta improvviso e ingiustificato con l'unico obiettivo di sacrificare professionalità, conoscenze, esperienze, valore umano, in barba a 25 persone che rischiano di rimanere a casa e per un malgoverno che come al solito sacrifica solo chi ha lavorato sempre con impegno e dedizione”. Le sigle sindacali congiunte auspicano che in un breve lasso di tempo si riesca a trovare una definitiva soluzione. Va da sé – concludono - che si metteranno in atto tutte le azioni necessarie a proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori seguito da sit-in di protesta fino ad arrivare a giornate di sciopero.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload