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Lavoro nero, controlli a tappeto: sospese cinque attività tra Foggia e provincia

Irregolarità soprattutto nel settore agricolo

Un'attività ispettiva di rilievo quella portata a termine nel mese di agosto dai Carabinieri del Comando Provinciale e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Foggia, con il coordinamento della Direzione Territoriale del Lavoro. Controlli a tappeto soprattutto nei settori agricolo, turistico e dei pubblici esercizi.
 
OLTRE 86MILA EURO DI LAVORO NERO. Sono ben 37 le aziende controllate e 5, invece, i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di manodopera in nero. Da quanto emerso poi, i lavoratori completamente in nero sono risultati essere 19, cosa che ha portato all'accertamento di sanzioni amministrative per lavoro nero (cosidetta maxisanzione per lavoro nero e mancata consegna delle prevista dichiarazione di assunzione) per un importo complessivo pari ad euro 86.570,00. Sospesa l'attività imprenditoriale fino ad avvenuta regolarizzazione per due aziende agricole, una di Ordona e una di Candela. Colpita dai provvedimenti anche una struttura turistica situata in località Macchia e due Pubblici Esercizi di Foggia, i cui titolari impiegavano parte dei lavoratori completamente in “nero”. 
 
C'E' ANCHE UN “KEBABARO” DI FOGGIA. Sempre nell'ambito dei controlli a tappeto riscontrati dal personale del NIL, a seguito di un'altra attività ispettiva, è stato accertato  che il titolare di un “Kebab” di Foggia ha omesso il versamento contributivo INPS in favore del personale occupato per il periodo 2013 inizio 2014: circa 18.600,00 euro mancanti. Non risultano mai versate inoltre le ritenute previdenziali ed assistenziali sulle retribuzioni del personale, pari a   circa 4.900,00 euro. Per quest’ultima vicenda lo stesso è stato denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria. 
 
CAPORALATO. Stesso discorso infine, anche ad Apricena, dove i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria una donna di 36 anni, di nazionalità rumena, per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Quest'ultima infatti, avrebbe impiegato come braccianti agricoli in un’azienda agricola per la raccolta stagionale del pomodoro alcuni connazionali, approfittando del loro stato di bisogno. I lavoratori erano costretti a pernottare all’interno di tende e container, privi di acqua ed energia elettrica in condizioni estremamente degradanti.
Un'attività ispettiva di rilievo quella portata a termine nel mese di agosto dai Carabinieri del Comando Provinciale e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Foggia, con il coordinamento della Direzione Territoriale del Lavoro. Controlli a tappeto soprattutto nei settori agricolo, turistico e dei pubblici esercizi.
OLTRE 86MILA EURO DI LAVORO NERO. Sono ben 37 le aziende controllate e 5, invece, i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di manodopera in nero. Da quanto emerso poi, i lavoratori completamente in nero sono risultati essere 19, cosa che ha portato all'accertamento di sanzioni amministrative per lavoro nero (cosidetta maxisanzione per lavoro nero e mancata consegna delle prevista dichiarazione di assunzione) per un importo complessivo pari ad euro 86.570,00. Sospesa l'attività imprenditoriale fino ad avvenuta regolarizzazione per due aziende agricole, una di Ordona e una di Candela. Colpita dai provvedimenti anche una struttura turistica situata in località Macchia e due Pubblici Esercizi di Foggia, i cui titolari impiegavano parte dei lavoratori completamente in “nero”.
C'E' ANCHE UN “KEBABARO” DI FOGGIA. Sempre nell'ambito dei controlli a tappeto riscontrati dal personale del NIL, a seguito di un'altra attività ispettiva, è stato accertato  che il titolare di un “Kebab” di Foggia ha omesso il versamento contributivo INPS in favore del personale occupato per il periodo 2013 inizio 2014: circa 18.600,00 euro mancanti. Non risultano mai versate inoltre le ritenute previdenziali ed assistenziali sulle retribuzioni del personale, pari a   circa 4.900,00 euro. Per quest’ultima vicenda lo stesso è stato denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.
CAPORALATO. Stesso discorso infine, anche ad Apricena, dove i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria una donna di 36 anni, di nazionalità rumena, per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Quest'ultima infatti, avrebbe impiegato come braccianti agricoli in un’azienda agricola per la raccolta stagionale del pomodoro alcuni connazionali, approfittando del loro stato di bisogno. I lavoratori erano costretti a pernottare all’interno di tende e container, privi di acqua ed energia elettrica in condizioni estremamente degradanti.

di Redazione 


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