Una ricerca per esplorare dal punto di vista storico, culturale e sociale il passaggio tra l’Unità d’Italia e le identità locali. Con un’attenzione particolare al ruolo svolto dalle minoranze linguistiche, dai suoi protagonisti principali, nel processo che ha portato l’Italia alla costruzione dell’Unità linguistica e nazionale. Terminate le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, gli studiosi Giovanni Agresti, Pierfranco e Micol Bruni danno alle stampe 'Le Minoranze e l’Italia Unita. Le radici, il Risorgimento e la Repubblica', un libro che ben fotografa il rapporto tra lingua, Unità d'Italia, storia risorgimentale e minoranze linguistiche. Il volume è stato pubblicato dalla Provincia di Foggia nell’ambito del progetto di tutela e promozione delle Minoranze Linguistiche Storiche presenti in Capitanata ai sensi della Legge 482/99, con il supporto tecnico della società Euromediterranea.
IL LIBRO La presentazione del volume si svolgerà venerdì 9 agosto 2013 a Faeto, alle ore 17.30, nella Sala polifunzionale 'Pierino Pavia', in piazza L. Izzo 1. All’incontro che sarà introdotto dai saluti del sindaco di Faeto, Antonio Melillo, parteciperanno gli autori del libro: Giovanni Agresti, Micol Bruni e Pierfranco Bruni. Modera Michele Pavia. Se la prima parte del libro analizza il percorso tra Unità d’Italia e identità locali, la seconda si sofferma sui ritratti dei personaggi storici della comunità arbëreshe che hanno dato un contributo importante durante il periodo risorgimentale. Sfogliando le pagine del libro, dunque, è possibile scoprire che tra i personaggi di primo piano che hanno caratterizzato quel periodo storico, figura Francesco Crispi (di origine Arbereshe della Sicilia, nato il 1818 e morto il 1901), per due volte Presidente del Consiglio dei Ministri. E lo stesso Giuseppe Garibaldi, nato a Nizza nel 1807, parlava occitano in versione nizzarda.