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Le mosse di Mongelli: attacca la luce al Giordano, e la stacca a Marasco

Gli altri fanno le primarie, ma il Sindaco è già in "pole"

Mongelli fa sul serio. E gioca con la tempistica, lavorando di comunicazione. D'altronde, a primarie di partito ormai annunciate e competizione elettorale cittadina sempre più nel vivo, ogni mossa lascia poco, anzi pochissimo al caso. Il buon Gianni lo sa bene e infatti, tra ieri e oggi, ha smosso un paio di pedine interessanti in grado di riposizionarlo nella scacchiera dei candidati a sindaco.
 
Mentre la mattina di ieri andava spedita, durante il “volemose bene day” rilanciato dal partito guidato da Raffaele Piemontese (LEGGI), con tanto di regole precise e bene accolte da tutti i potenziali candidati, Mongelli preparava il campo e lasciava partire, nel primo pomeriggio, il comunicato stampa che annunciava la costruzione della linea elettrica del Teatro Giordano. Difficile non coglierci un collegamento con l'ultimo, importante auto-ultimatum datato 11 settembre 2013, quando da Palazzo di Città il primo cittadino annunciò: “Se non riapriamo il Giordano non mi ricandido” (LEGGI). Nessuno ha dimenticato, tanto meno lui; e il comunicato stampa, lanciato nel giorno del “pronti-via” del Pd, assume un significato strategico da non sottovalutare.
 
Marzo è il mese della svolta insomma, per quanto riguarda l'affare Giordano e Mongelli, con la nota comunale, ha tenuto a ribadire che il Comune è nei tempi e sta facendo tutto quanto è in suo potere (escluse, ovviamente, enormità amministrative pregresse): “A realizzare le opere è l’Enel, che si è prontamente attivata dopo l’ultimazione dei lavori di costruzione della cabina di trasformazione nell'area del parcheggio La Maddalena, finanziati ed eseguiti dall’Amministrazione comunale – si legge nel comunicato – alla costruzione della cabina di trasformazione e la posa delle linee elettriche si è potuto procedere dopo l'ottenimento dei prescritti pareri da parte delle Soprintendenze ai Beni architettonici e ai Beni archeologici. L'Enel prevede l’ultimazione dei lavori entro due mesi”. A rincarare la dose, anche Pippo Cavaliere, assessore alla Valorizzazione del patrimonio: “Siamo in attesa che il perito del Tribunale termini, auspicabilmente entro la fine del mese, l'accertamento tecnico preventivo richiesto dall'impresa esecutrice RA.CO., al cui termine provvederemo al completamento delle opere di adeguamento già finanziate, appaltate ed autorizzate dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco e dalla Soprintendenza”.
 
Il comunicato pone Mongelli in condizione pacifica in vista delle primarie di partito, nel senso che il Sindaco ha voluto palesare il suo diritto alla ricandidatura, in quanto pienamente in partita per mantenere la sua promessa di riaprire il Teatro Comunale. Ma a questa mossa, il Primo Cittadino ne ha fatto seguire un'altra, interna ai giochi di potere di Palazzo di Città: l'Assessore Augusto Marasco, in odore anch'egli di candidatura alle primarie – sono “rumors”, ma così pare e sarebbe avversario ostico proprio perché interno – ha perso ben due deleghe a lui care, quella in materia di Pianificazione e programmazione del territorio e quella della Valorizzazione delle borgate. E indovinate un po' a chi sono andate? Nel decreto sindacale, va aggiunto, a beneficiare delle nuove deleghe, oltre a Mongelli, ci sono anche l'assessore all'Ambiente Russo e l'assessora alla Sicurezza Arcuri, il primo con l'attribuzione della delega in materia di Partecipazioni, il secondo con la delega in materia di Mobilità Urbana e Trasporto pubblico locale. Forse si tratta soltanto di rimescolamenti interni, del tutto fisiologici alla fine di un mandato. O forse, di chiari giochi di forza e di comunicazione ben precisi. Ma sarà marzo – il mese delle famose idi – a chiarire ogni cosa. Mongelli e Giordano compresi.
Mongelli fa sul serio. E gioca con la tempistica, lavorando di comunicazione. D'altronde, a primarie di partito ormai annunciate e competizione elettorale cittadina sempre più nel vivo, ogni mossa lascia poco, anzi pochissimo al caso. Il buon Gianni lo sa bene e infatti, tra ieri e oggi, ha smosso un paio di pedine interessanti in grado di riposizionarlo nella scacchiera dei candidati a sindaco.
SULLO SCACCHIERE, IL TEATRO GIORDANO. Mentre la mattina di ieri andava spedita, durante il “volemose bene day” rilanciato dal partito guidato da Raffaele Piemontese (LEGGI), con tanto di regole precise e bene accolte da tutti i potenziali candidati, Mongelli preparava il campo e lasciava partire, nel primo pomeriggio, il comunicato stampa che annunciava la costruzione della linea elettrica del Teatro Giordano. Difficile non coglierci un collegamento con l'ultimo, importante auto-ultimatum datato 11 settembre 2013, quando da Palazzo di Città il primo cittadino annunciò: “Se non riapriamo il Giordano non mi ricandido” (LEGGI). Nessuno ha dimenticato, tanto meno lui; e il comunicato stampa, lanciato nel giorno del “pronti-via” del Pd, assume un significato strategico da non sottovalutare.
IL COMUNE HA FATTO I COMPITI, PER ORA. Marzo è il mese della svolta per quanto riguarda l'affare Giordano e Mongelli, con la nota comunale, ha tenuto a ribadire che il Comune è nei tempi e sta facendo tutto quanto è in suo potere (escluse, ovviamente, enormità amministrative pregresse): “A realizzare le opere è l’Enel – si legge nel comunicato – alla costruzione della cabina di trasformazione e la posa delle linee elettriche si è potuto procedere dopo l'ottenimento dei prescritti pareri da parte delle Soprintendenze ai Beni architettonici e ai Beni archeologici. L'Enel prevede l’ultimazione dei lavori entro due mesi”. A rincarare la dose, anche Pippo Cavaliere, assessore alla Valorizzazione del patrimonio: “Siamo in attesa che il perito del Tribunale termini, auspicabilmente entro la fine del mese, l'accertamento tecnico preventivo richiesto dall'impresa esecutrice RA.CO., al cui termine provvederemo al completamento delle opere di adeguamento già finanziate, appaltate ed autorizzate dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco e dalla Soprintendenza”.
MARASCO FATTO FUORI?. Il comunicato pone Mongelli in condizione pacifica in vista delle primarie di partito, nel senso che il Sindaco ha voluto palesare il suo diritto alla ricandidatura, in quanto pienamente in partita per mantenere la sua promessa di riaprire il Teatro Comunale. Ma a questa mossa, il Primo Cittadino ne ha fatto seguire un'altra, interna ai giochi di potere di Palazzo di Città: l'Assessore Augusto Marasco, in odore anch'egli di candidatura alle primarie – sono “rumors”, ma così pare e sarebbe avversario ostico proprio perché interno – ha perso ben due deleghe a lui care, quella in materia di Pianificazione e programmazione del territorio e quella della Valorizzazione delle borgate. E indovinate un po' a chi sono andate? Nel decreto sindacale, va aggiunto, a beneficiare delle nuove deleghe, oltre a Mongelli, ci sono anche l'assessore all'Ambiente Russo e l'assessore alla Sicurezza Arcuri, il primo con l'attribuzione della delega in materia di Partecipazioni, il secondo con la delega in materia di Mobilità Urbana e Trasporto pubblico locale. Forse si tratta soltanto di rimescolamenti interni, del tutto fisiologici alla fine di un mandato. O forse, di chiari giochi di forza e di comunicazione ben precisi. Ma sarà marzo – il mese delle famose idi – a chiarire ogni cosa. Mongelli e Giordano compresi.

di Redazione 


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