“Uno schiaffo al futuro di centinaia di giovani”. È il titolo della dura nota inviata dal dirigente scolastico dell'istituto Einaudi-Gireco, Leonardo Antonio Soldo, a nome di cinque scuole di Capitanata. La Regione, a dire dello stesso, avrebbe tagliato fuori centinaia di studenti, impedendo loro l'accesso al “titolo professionalizzante” attraverso il mancato finanziamento del fondo utile ad avviare il naturale percorso post-obbligo previsto nell'iter di studi.
I CINQUE ESCLUSI. “Einuadi – Grieco”, “Pascal” e “Giannone” di Foggia, “Olivetti” di Orta Nova e istituto “Mattei” di Vieste. Queste le scuole professionali che, uniche a livello regionale, sono state escluse dal finanziamento utile per dare l'opportunità a centinaia di studenti di accedere alla cosiddetta “Area Professionalizzante”. Giovedì 6 giugno, fa sapere nella sua nota il dirigente dell'istituto foggiano, alle ore 10.30, presso l’Istituto “Einuadi – Grieco” in piazza Goppingen, a Foggia, avrà luogo una conferenza stampa incentrata sul caso. Intanto però, vengono forniti i primi dettagli di questa esclusione, a quanto pare frutto di una mancanza della Regione, colta burocraticamente “in fallo”.
CENTINAIA DI STUDENTI TAGLIATI FUORI. “La Provincia di Foggia e la Regione Puglia – ha dichiarato il dirigente Soldo, a nome dei 5 istituti esclusi – impediscono a centinaia di studenti della Capitanata di ottenere un titolo professionalizzante dopo il Diploma di Maturità, vera e propria chiave di accesso al mondo del lavoro. A seguito, infatti, della pubblicazione dell’avviso pubblico dello scorso dicembre – spiega il preside – inerente alla cosiddetta “Area professionalizzante”, che consente di avviare un percorso post-obbligo per l’ottenimento di numerose e importanti qualifiche professionali, alcune scuole di Capitanata hanno presentato dei validi progetti per permettere agli studenti di investire sul loro futuro. I progetti delle scuole, però, non hanno ottenuto il finanziamento richiesto per la mancanza di alcuni documenti”. A dire del dirigente foggiano insomma, mano alla normativa, sarebbe spettato alla Regione indicare quali documenti allegare alle domande inviate, nonostante le numerose richieste inviate da parte dei cinque istituti: “Abbiamo mandato numerose missive indirizzate a Regione e Provincia, tutte senza un benché minimo cenno di risposta”. Al silenzio delle due istituzioni poi, è seguita la doccia fredda dell'esclusione.