Il sapore della legalità a scuola: il liceo Volta ospita Mario Caniglia, l’imprenditore agricolo ‘anti-pizzo’
Le sue arance hanno alcune caratteristiche speciali: “la ‘vitamina G’ di giustizia, la ‘vitamina L’ di libertà”. E, soprattutto, sono prodotte da un imprenditore che si è impegnato a non pagare il pizzo.
L’INCONTRO. Mario Caniglia vive sotto scorta per la sua scelta di denunciare i propri estorsori (poi arrestati), ma non c’è un solo istante in cui abbia mostrato un rimpianto. La sua testimonianza arriva al liceo scientifico Volta di Foggia, che giovedì 17 marzo (ore 10.30) ospita l’imprenditore di Scordia, un paesone agricolo della provincia di Catania. La mafia gli aveva chiesto 500 milioni, in quote da 20 milioni annue, come ‘tassa’ perché – dicevano – “a Scordia il pizzo lo pagano tutti”. Non avevano fatto i conti con Caniglia e la sua famiglia, capaci di ribellarsi e “non fare patti col diavolo”. Il suo racconto sarà protagonista del secondo incontro al liceo Volta dell’ Edificio della memoria, il progetto sulla legalità nelle scuole, organizzato dalla cooperativa I bambini di Truffaut, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati e l’Ordine degli avvocati.
I RELATORI. Proprio i soggetti istituzionali, partner del progetto, partecipano all’incontro in qualità di relatori, con il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (sottosezione Foggia) Antonio Buccaro, magistrato in servizio al Tribunale di Foggia con funzioni di giudice per le indagini preliminari e Paola De Martino, Sostituto Procuratore della Repubblica. Ad aprire l’incontro, l’intervento del dirigente scolastico dell’istituto, Gabriella Grilli.
LA SCUOLA. “La legalità, intesa fondamentalmente come rispetto delle regole – evidenzia il dirigente scolastico, Gabriella Grilli - è uno dei temi che ho particolarmente a cuore. La scuola, infatti, quale luogo privilegiato dello sviluppo della conoscenza e dell’etica deve quotidianamente impegnarsi nel coltivare e far crescere tale cultura, investendo sui beni e sui valori. Solo così –conclude – potremo costruire insieme un futuro migliore”.
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