Stampa questa pagina

Legambiente emana il suo verdetto: a Foggia gli edifici scolastici più a rischio in Italia

I numeri del XV Rapporto Ecosistema Scuola

I numeri del XV Rapporto Ecosistema Scuola, l’indagine annuale sulla qualità dell’edilizia, strutture e servizi scolastici condotta da Legambiente, sono da capogiro per la regione Puglia. Bocciate Taranto e Foggia che si posiziona all’82ºposto, in fondo alla graduatoria, con gli edifici più a rischio in Italia. Decisamente più in alto si colloca Lecce, il primo capoluogo del sud, conquistando il 21° posto con una percentuale del 57,4.

Risultati allarmanti. «La fotografia scattata dalla XV edizione di Ecosistema Scuola 2014 – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – è poco rassicurante».  Questa non è una semplice indagine e questi non sono semplici numeri. In discussione c’è la sicurezza di tutti quegli edifici scolastici che presentano dati al di sotto della media nazionale e del 29,4% delle strutture pugliesi che necessitano di interventi di manutenzione urgente, ma soprattutto quella dei loro ospiti. La situazione non migliora sul fronte ambientale: negativi i dati della raccolta differenziata soprattutto per alluminio e organico; nessuno di questi istituti sorge in parchi urbani e pochissimi risultano muniti di piste ciclabili nelle aree antistanti. Fanno sperare, invece, le percentuali raccolte dall’indagine sulle energie rinnovabili: del 44,6% degli edifici che si serve di queste fonti, il 97,7% ha impianti solari fotovoltaici e il 2,3% impianti solari termici.

Ricostruire il futuro. In Puglia più della metà degli edifici scolastici è di recente costruzione, e in teoria realizzati in conformità delle direttive fissate dalla normativa antisismica del ’74. In teoria, per l’appunto. Nessuno di questi risponde ai requisiti della bioedilizia e solo l’1,2% è costruito secondo criteri antisismici. Migliori sono i risultati della certificazione igienico-sanitaria e di prevenzione incendi. Per quanto riguarda i servizi offerti dagli istituti, il 46% di essi dispone di un servizio di scuolabus, mentre non prende ”piede” la pratica del pedibus, nell’ottica di incentivare lunghe passeggiate verso scuola, messo a disposizione solo da un esiguo 0,4%. L’appello è al Governo Renzi: si parta da qui, dai luoghi di formazione, che meritano di assurgere al rango di luoghi di eccellenza e qualità, esempi di una nuova mentalità ambientale e culturale. Questo è, secondo Legambiente, ciò di cui hanno  bisogno la Puglia e l’Italia per ripartire dopo quindici anni di stallo.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload